Aspettando l'Epifania: consigli per genitori e bimbi!

Venerdì 03 Gennaio 2014

Chi è la befana? Se lo chiedono sempre i bambini, perché la vecchia signora con la scopa è un po’ destabilizzante per loro, soprattutto se capita di trovarsi in un luogo in cui viene pure bruciata: i bambini si spaventano, non capiscono, associano la befana alla calza che trovano il 6 gennaio e poi la vedono bruciare “assieme all’anno vecchio” e questo fa loro paura!

Dobbiamo innanzitutto distinguere l’aspetto cristiano, legato all’Epifania, da quello pagano, che deriva dal mondo contadino: la figura della vecchia rappresenta infatti la conclusione dell’anno vecchio e l’arrivo del nuovo anno lunare.

Attraverso le storie possiamo far vivere ai bambini in modo più sereno questo momento impregnato di aspetti pagani e religiosi.

Qualcuno racconta che quando i Re Magi si stavano dirigendo verso Betlemme per rendere omaggio al bambino Gesù, incontrarono una vecchia a cui chiesero indicazioni per trovare la strada. Lei non seppe darle e alla richiesta dei Re Magi di unirsi a loro, la vecchia rifiutò perché aveva molte faccende da sbrigare. La donna comprese poi di aver commesso un errore e decise di raggiungere i magi. Non riuscì però a trovarli e così fermò ogni bambino che incontrava offrendo un piccolo dono, nella speranza che uno di essi fosse Gesù. Da allora, ogni notte, la vecchia si ferma in ogni casa per lasciare un regalo ai bambini buoni.

Ma con l’arrivo della Befana finiscono le feste natalizie e si inaugura il nuovo anno tutto da vivere e da costruire. Finché non sono in grado di capire che esistono tradizioni contadine (come quella di bruciare con la vecchia tutti i mali dell’anno passato) e tradizioni religiose che si incontrano e si trasformano, ai bambini è bene raccontare solo la storia della Befana, evitando roghi e altre immagini che non fanno che mettere dubbi e paure.

D’altro canto, è interessante riconoscere che mentre l’Epifania è un momento religioso di grande importanza per tutta la cristianità, la Befana è diffusa solo in Italia e pare trovi origine nella mitologia germanica come personificazione della natura invernale.

Alla fine degli anni Venti, inoltre, il regime fascista introdusse in Italia la festività della Befana Fascista al fine di distribuire doni ai bambini delle classi meno abbienti.

Per festeggiare, quest’anno, come sempre, basta poco: si possono utilizzare calze vere (magari quelle più grandi che ci sono in casa, ad esempio quelle del papà) e prepararle vuote nei pressi del camino o dell’ingresso di casa.

Al mattino i bambini buoni le trovano piene di dolci, frutta secca, cioccolato e caramelle. I bimbi più fortunati ricevono persino un piccolo dono, ma – lo sappiamo tutti – non è necessario, perché in fondo nel periodo natalizio ne ricevono fin troppi.

Buona Befana a tutti!



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