Cuntala: un gioco sulle pari opportunità!

Martedì 04 Marzo 2014

Gli stereotipi di genere sono sotto gli occhi di tutti: pubblicità, video musicali, film, giornali, politica a tratti denunciano con intelligenza, a tratti sono assolutamente conniventi con un problema che è molto italiano e molto culturale.

A volte siamo persino noi genitori che, senza volerlo o senza rendercene conto, seminiamo male – per così dire – quando ci costringiamo in ruoli di genere predefiniti o non sappiamo essere critici nella scelta delle attività o dei giochi che proponiamo ai nostri figli.

È chiaro che i bambini si immedesimano nei genitori, soprattutto nei primi anni di vita, fino alla preadolescenza (poi è tutto un altro paio di maniche, tra ribellioni e lotte!) e se vedono più spesso la mamma cucinare, se sono bimbe, inconsapevolmente assorbono questo fatto come un possibile ruolo per il futuro. Ugualmente, se vedono il papà occuparsi dell’auto o potare la siepe e sono maschi, assoceranno quel tipo di attività al papà, che è maschio e più forte (fisicamente) della mamma. Sono esempi banali: sappiamo tutti che ci sono papà che cucinano e mamme che potano la siepe. Più o meno. In alcune case più che in altre. Il tema ha ampi risvolti e quanto detto è davvero un piccolo esempio banale.

C’è da poco un bellissimo gioco che sfata i peggiori luoghi comuni e che aiuta i bambini a identificare uomini e donne in ruoli forse non abituali, ma ai quali ci si abitua – appunto – giocando. Si chiama Cuntala ed è un gioco di carte (chi ha bambini in età scolare sa che vanno moltissimo!). E’ un gioco semplice, molto ecologico (… di carta), pratico, perché puoi portarlo dappertutto ed essenziale, colorato e attraente. È composto da 44 carte suddivise in quattro grandi gruppi: personaggi (celeste), oggetti (verde), azioni (arancio), caratteristiche (lilla). Si gioca inventando storie che contengano persone/cose/azioni delle proprie carte. Si può giocare da soli o in compagnia, ma la cosa più interessante e intelligente di questo gioco è la tipologia di persone che “contiene”. Ad esempio, una famiglia composta da persone di etnie differenti, un’astronauta donna, una muratrice e un ostetrico.

E inventare storie con questi personaggi ha una funzione educativa unica: permette ai bambini di sapere innanzitutto che queste figure esistono e che possono entrare nel quotidiano, nella nostra casa, nella nostra vita. Che non sono solo carte, ma che possono (e dovrebbero) rappresentare la realtà comune. Scardinare i ruoli con un gioco e raccontando storie è il modo migliore per renderle vive, imprimerle nella memoria e farle volare.

L’ideatrice delle carte Cuntala è Barabara Imbergamo.

Ecco come si presenta:

Cuntala significa "raccontala".

Ci sembrava il nome giusto per raccontare le pari opportunità.

Tra l'altro, il nostro primo gioco sono proprio delle carte per raccontare storie ... quale nome migliore di Cuntala?

Cuntala è un progetto di Barbara Imbergamo, socia di Sociolab, un dottorato in storia contemporanea, una figlia femmina e un figlio maschio, da sempre attenta ai temi di genere e della multiculturalità.

Cuntala giochi per le pari opportunità è il suo nuovo progetto dedicato a bambine e bambini.”



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