Gli stili di attaccamento

Venerdì 29 Gennaio 2010

mamma e bambino La dottoressa Laura Muscarella, psicologa esperta in età evolutiva, specializzata in psicologia scolastica, psicodiagnosta e grafologa, ha deciso di collaborare con Baby Bazar per fornire ai genitori utili informazioni sul mondo dei bimbi e chiarire alcuni dubbi che possono porsi durante la loro crescita.

Il primo articolo pensato per le mamme e i papà del network è sugli stili di attaccamento, cioè sul comportamento e il rapporto tra genitori e figli:

 

Nella mia esperienza di psicologa dell'età evolutiva mi sono spesso imbattuta in domande da parte dei genitori e di amiche che mi chiedevano sempre la stessa cosa: come mai i bambini hanno diversi modi di reagire alla stessa situazione? Come mai bambini cresciuti nello stesso ambiente possono avere tipi di reazione molto diversificati?

A queste domande si può rispondere citando degli studi che segnarono un punto di svolta.

Mary Ainsworth formulò la teoria degli stili di attaccamento mettendo a punto una procedura sperimentale chiamata Strange Situation, che consente di classificare l'attaccamento del bambino alla madre sulla base delle reazioni che questo tiene in una situazione non familiare in cui la mamma non è presente, oppure osservando il modo in cui si comporta in presenza di un estraneo, senza poter contare sul sostegno della madre. Inoltre viene valutato il modo in cui il bambino reagisce alla riunione con la mamma in seguito a questi eventi stressanti.

Analizzando questi fattori sono stati classificati i tipi di attaccamento del bambino ai genitori in quattro diverse categorie.

L'attaccamento viene definito sicuro quando il bambino è in grado di esplorare attivamente l'ambiente sia in presenza che in assenza della mamma e accoglie il suo ritorno con affetto e facendosi consolare se si trova emotivamente a disagio. Questi solitamente sono i bambini che hanno avuto una mamma sensibile e attenta fin dai primi mesi di vita.

L'attaccamento viene definito insicuro-ansioso ambivalente quando il bambino, sia in presenza che in assenza della mamma, mostra scarsa capacità di esplorazione, piange molto in sua assenza e quando lei ritorna mostra un comportamento ambivalente di ricerca di contatto e di resistenza ad esso. In questo caso le mamme si erano mostrate imprevedibili nelle risposte nei primi tre mesi di vita del bambino, cioè cercavano di abbracciarlo quando non era lui a richiederlo.

L'attaccamento viene definito insicuro-ansioso evitante quando i bambini si mostrano indifferenti sia alla presenza che all'assenza della mamma e quando al momento della riunione la evitano. Questi bambini non mostrano né segni di sconforto né di rabbia sia quando sono da soli che quando rincontrano la madre. In questo caso le mamme si erano mostrate insensibili ai loro segnali nei primi mesi di vita, cioè avevano rifiutato e scoraggiato il contatto fisico anche in situazioni di grande stress per il bambino.

Infine l'attaccamento disorganizzato-disorientato riguarda bambini con una vasta gamma di comportamenti insoliti e inspiegabili.

mamme e bambino

Le ricerche sugli stili di attaccamento hanno confermato che la sensibilità e la reattività del genitore agli stati emotivi del bambino sono uno dei fattori determinanti per il modo in cui il piccolo impara a regolare gli affetti ed eventuali disturbi e ad entrare in relazione con gli altri.

Ecco perché i bambini, anche se cresciuti in ambienti simili, mostrano reazioni molto diverse agli stimoli che ricevono. Il rapporto con i genitori è importante fin dai primi momenti di vita e determina gran parte delle future relazione dei piccoli con le altre persone e l'ambiente.

Laura Muscarella



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