Mamma oggi è il giorno della "ricordanza"!

Martedì 27 Gennaio 2015

Avevo una decina d’anni quando, un amico di mio fratello gli ha regalato per il compleanno “Il diario di Anna Frank” un libro che incuriosita ho rigirato tra le mani, ne ho annusato le pagine e letto la trama. E poi lo ho lasciato al legittimo proprietario: non mi interessava.

Lo ho ripreso in mano solo qualche mese, incuriosità soprattutto dal fatto che si trattasse di una storia vera, un diario scritto da una ragazzina come me. Dell’olocausto sapevo poco, quello che mi era stato raccontato a scuola e per questo ai miei occhi reale quanto le guerre dell’antico Egitto. Avevo buttato tutto nello stesso canderone di “cose successe troppi anni fa per essere interessanti

Sono bastate poche pagine per capire. Per vivere l’olocausto attraverso gli occhi di Anna, la sua vita di ogni giorno, le prime restrizioni e la fuga in una soffitta da cui non ne sarebbe uscita solo come prigioniera. Per la prima volta, capivo che quanto letto nei libri di storia non era fantasia, che quello che per me erano solo fredde parole stampate per qualcun altro, vissuto prima di me, era vita.

Ora mi trovo ad interrogarmi sull’olocausto, penso se è il caso di raccontarlo a Gaia, mi chiedo se a 7 anni sia arrivato il momento di parlarle di questo oscuro periodo che fa parte del passato di ognuno di noi. Un nodo mi stringe la gola e impedisce alle parole di uscire, come posso pretendere che lei capisca quello che io non ho ancora compreso? La guardo ridere all’uscita della scuola, la guardo abbracciare i suoi compagni, senza curarsi di nazionalità e colore della pelle.

Poi una volta a casa le “Domani è il giorno della Memoria

Gaia raddrizzando le orecchie “Memoria di cosa?”

“Sono passati 70 anni da quando il mondo ha scoperto i campi di concentramento e ha liberato le persone che erano state imprigionate al loro interno.”

Campi di concentramento? E cosa sono?”

“Erano le prigioni peggiori di sempre, perché venivano imprigionate le persone innocenti. Vedi c’erano alcuni uomini che credevano che aveva pelle di un colore diverso, difetti fisici o aveva una religione diversa doveva venire rinchiuso in questi campi.”

“Ma tutti?!?” “Tutti.” Quindi se noi eravamo nati 70 anni fa, venivano nella mia classe e portavano via R. che è cinese?”

“Si" "E anche A. che è albanese e L. che è rumena?”

“Si e anche A. che viene dalla Palestina” “E F. ma F. è mio amico! E A. dell'altra classe che non può camminare... Speriamo che non tornino quei giorni che altrimenti rimango senza amici!

Già Gaia... speriamo che non tornino più quei giorni...


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.