Le domande dei bimbi: perchè compriamo usato?

Venerdì 08 Maggio 2015

"Ragazzi qui bisogna andare a fare un po’ di shopping. Vi manca praticamente tutto. Sabato si va a Baby Bazar."

"No! Io non voglio vestiti usati!"

Il gelo. Non ci potevo credere. Da dove gli veniva un’idea così malsana? Guardo nel suo armadio e vedo che il 60% di quello che c’è dentro è usato, comprato o ricevuto in regalo. L’idea che quei vestiti, spesso di marca, sempre di ottima qualità, non andassero bene, non lo aveva mai sfiorato.

Possibile che a 10 anni si facciano già certi problemi anche i bambini? E poi gioca con i Lego del papà, legge i libri che leggevamo noi da piccoli, alcuni li ho fatti anche rilegare perché erano troppo rovinati. Tutte le nostre attrezzature per l’infanzia sono andate in prestito tra vari amici. Insomma, noi nell’usato nostro e altrui, ci viviamo comodamente da sempre.

Questa era decisamente una novità. Per questo mi è sorto il sospetto che il pensiero non fosse tutta farina del suo sacco. Così ho cercato di capire.

"Perché dici che non vuoi vestiti usati?"

"Perché no."

"Beh, 'perché no' non è una risposta. Avrai un motivo."

"Perché i vestiti possono essere stati usati da bambini che avevano malattie o erano sporchi."

"I vestiti usati vengono lavati, stirati e il negoziante li controlla perché siano perfetti prima di venderli. Non venderebbero mai vestiti vecchi e malridotti, anche perché nessuno li comprerebbe. La tua maglia preferita, il cardigan a righe, quello che ti fa sentire figo, quello se ti ricordi lo abbiamo preso a Baby Bazar. I jeans che hai addosso ce li ha regalati la zia. E anche la tua t-shirt preferita."

"Davvero?"

"Sì, e anche noi abbiamo venduto molti dei tuoi vestiti che ti stavano ormai troppo piccoli. Ti ricordi? Li ho lavati, li ho stirati e poi li ho portati a Baby Bazar. L’ultima volta con i soldi guadagnati ti abbiamo comprato una confezione di Lego…usati."

"Ma i giochi sono un’altra cosa. E poi magari si trovano giochi rotti."

"Nessuno venderebbe mai giochi rotti. Il tuo Lego era perfetto, era ancora nella scatola. L’ultima volta che abbiamo fatto ordine in camera tua abbiamo separato i giochi rotti da quelli aggiustati. E quali abbiamo venduto?"

"Beh è ovvio."

"Certo, ma se è ovvio che noi vendiamo i giochi aggiustati lo è anche per gli altri no? Pensaci, tu tutti i giorni fai scambio con i tuoi amici di omini di Lego e altri giochini. A te non serve una cosa e la scambi per qualcosa che invece vuoi. È la stessa cosa per i negozi dell’usato, solo che invece di un’altra cosa ti danno dei soldi con cui compri quello che ti serve. Tu stesso mi hai detto che il baratto è la migliore forma di commercio."

"Ma i vestiti nuovi sono nuovi e sono alla moda." (Ah ecco, dovevo immaginarlo)

"Anche i vestiti usati sono alla moda. Non ti ho mai comprato dei vestiti che non ti piacessero e se ci li hanno regalati non li hai semplicemente messi. E poi pensa anche un’altra cosa. Pensa che spreco sarebbe se tutti buttassimo via tutte le cose che non usiamo più ma che sono ancora perfette. Ti ricordi Wall-E? Ti ricordi che grattacieli di rifiuti che aveva fatto? Pensa a quanto si riempirebbero le discariche. E dovremmo comprare un oggetto nuovo, uguale identico a quello che è stato buttato via. E i camini delle fabbriche fumerebbero sempre di più, i laghi e i fiumi diventerebbero sporchi e puzzolenti, non sarebbe molto piacevole."

"Sì è vero. Anche a scuola ci fanno fare dei lavori in cui ricicliamo gli oggetti. Però Fra’ ha detto che sono i poveri che si comprano le cose usate."

"Fra’ usa i vestiti che usava suo fratello quando aveva la sua età e gioca con i giochi che lui non vuole più. è la stessa cosa. Ha usato il suo passeggino e il suo lettino, non gli hanno preso tutto nuovo perché lo avevano già. Se un oggetto c’è già che senso ha comprarlo nuovo, purchè funzioni e non sia rovinato?"

"Però costano poco, vuol dire che valgono poco? Vuol dire che siamo più poveri?"

"No, vuol solo dire che non sono nuovi, ma il valore non è dato dal prezzo, ma da come è fatto quell’oggetto e dall’uso che ne fai. Se noi spendiamo meno per i tuoi vestiti poi possiamo andare più spesso in vacanza o permetterci qualche sfizio in più. Preferisci un paio di jeans nuovi di marca o una giornata a Gardaland?"

"Quando andiamo a Gardaland?" 

I bambini non si possono convincere, i bambini si convincono da soli, un po' alla volta, sperimentando la verità di quanto gli abbiamo detto. E così è stato anche per Mattia.



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