I pannolini: da lavabile a usa e getta e ritorno

Martedì 12 Maggio 2015

Una delle primissime cose che ci procuriamo quando sta per nascere un bambino sono i pannolini. Il pannolino è una cosa così ovvia e scontata, come molte altre comodità del mondo moderno, che non sappiamo immaginare un mondo senza. Eppure non è sempre stato così.

La sua storia risale, ovviamente alla notte dei tempi. Risolvere il problema dei rifiuti prodotti dal nostro corpo, contenendoli e gettandoli nel caso dei neonati, è ovviamente una prerogativa dell’essere umano il quale si è ingegnato nei più strani modi per farlo.

I neonati sono stati avvolti in fasce fin dai tempi più antichi in tutto il mondo, dagli egizi agli aztechi alle tribù asiatiche. Inizialmente muschi ed erba venivano messi tra la pelle del bambino e una mutanda di pelle di animale usata per fasciare il pupo.

Verso la fine del 1800 vide la luce il primo vero antenato del panno-lino moderno, un quadrato di lino appunto piegato e legato con spille da balia. Nel 1887 Maria Allen brevettò e permise di produrre industrialmente pannolini di stoffa, i quali però non eliminavano certo il problema delle dermatiti. Infatti con il progresso della medicina e della ricerca medica si poterono conoscere più a fondo le dinamiche di sviluppo di batteri e virus e questo diede un impulso alla ricerca di metodi più adeguati di contenimento di feci e urina, per minimizzare la contaminazione batterica.

Inizialmente si pensò di bollire i pannolini usati, ma questo richiedeva un enorme spreco di energia e tempo. In più la tecnica di utilizzo e legatura era abbastanza complicata da richiedere una certa esperienza. Dopo la seconda guerra mondiale e con l’ingresso di molte donne nel mondo del lavoro rese necessario un sistema più pratico, veloce e sicuro per cambiare i bambini e mantenerli asciutti e puliti a lungo.

Pare che al 1942 risalga il primissimo pannolino usa e getta, fatto di cellulosa crespata. Nel 1946 una casalinga statunitense, Marion Donovan, inventò un rivestimento impermeabile per pannolini lavabili, ideato con una tenda per doccia e inserito nel tradizionale pannolino di stoffa. Ma il problema del lavaggio dei pannolini non era certo stato risolto.

Negli anni ’50 il pannolino monouso era ancora un accessorio di lusso, utilizzato solo per le grandi occasioni e dalla capacità piuttosto limitata (circa 100ml). Fu solo nel 1961 che le cose cambiarono, per la felicità di tutte le mamme del pianeta. Victor Mills era un chimico della Procter & Gamble, un nonno entusiasta, almeno fino al momento del cambio del pannolino.

Ma il genio si vede proprio quando trae spunto dalla vita di ogni giorno. Forse la polpa di cellulosa che l’azienda aveva appena acquistato, resistente e molto assorbente, poteva essere utilizzata proprio a questo scopo. Fu così che nacque il pannolino usa e getta come lo conosciamo oggi.

Con il baby boom degli anni ’70 la richiesta mondiale superò di gran lunga la capacità produttiva di pannolini usa e getta, anche quando altre aziende si inserirono, facendo concorrenza e permettendo un abbassamento significativo dei prezzi e un miglioramento del prodotto. Per tutti gli anni ’70 infatti furono ancora molto diffusi i pannolini di stoffa. Quanti di noi ricordano i ciripà?

Superassorbenti, comodi, facili da usare i pannolini sono i fondamentali compagni dei primi anni di vita dei nostri bambini. Oggi la produzione è adeguata alla richiesta, i costi molto più contenuti, l'assorbenza garantita, la durata anche, ma… c’è sempre un ma. Non è neppure necessario parlare delle pesanti ripercussioni dal punto di vista ambientale dell’uso massiccio dei pannolini monouso, che nelle nostre discariche ci metteranno 400 anni a sparire, lasciando qualche inalterabile traccia di sé nel suolo e nelle acque. Il prezzo, piuttosto salato, da pagare per una comodità di cui non sapremmo più fare a meno. Oppure no?

È possibile fare le cose diversamente. Da una parte la ricerca prosegue per trovare materiali ecologici e biodegradabili, ma i costi dei pannolini in fibra di mais e ecosostenibili sono ancora piuttosto alti. Dall’altra parte da qualche anno sono tornati prepotentemente in auge i pannolini lavabili.

Traspiranti, anche comodi da lavare e riutilizzare, hanno molteplici vantaggi sia da un punto di vista ecologico che per la salute del bambino. Infatti diminuiscono notevolmente le dermatiti da pannolino e il bambino sviluppa più velocemente la capacità di controllo permettendo uno spannolinamento più precoce e facile. Inoltre la loro capacità di assorbenza è molto più elevata rispetto a 50 anni fa, il che li rende molto simili ai cugini usa e getta.

Certo ci vuole un po’ di spirito di sacrificio perché vanno comunque lavati e asciugati, ma con qualche trucco e un po’ di tempo sono assolutamente gestibili. Numerosi siti e forum sono nati e cresciuti per insegnare il corretto utilizzo dei pannolini lavabili e per scambiare informazioni tra genitori alle prese con un modo antico eppure nuovo di tenere i bimbi all'asciutto e puliti.  Uno dei forum più interessanti e completi in cui trovare tutto ciò che serve è nonsolociripa.it.

Io li ho usati con entrambi i miei figli e devo dire che, se all’inizio spaventa un po’ l’idea, poi in definitiva non sono affatto male e il risparmio è stato del 70% in 3 anni di utilizzo per entrambi i bambini. E se la mamma lavora? Se il piccolo va al nido? Se il tempo è davvero risicato? Possiamo alternare l’uso di usa e getta e lavabili, limitando così lo spreco e facendo, con i limiti imposti dalla vita di ogni giorno, la nostra parte per un pianeta più pulito. Inoltre molti asili accettano l’utilizzo di pannolini lavabili.

Nei negozi Baby Bazar puoi trovare sia pannolini lavabili che monouso e splendide torte di pannolini da regalare alla neomamma. Perché se una tutina, un set da bagno, un giochino, lasciano il tempo che trovano, i pannolini hanno un’utilità indiscutibile e sono sempre molto apprezzati.

Croce e delizia di tutti gli adulti che hanno a che fare con un bimbo, i pannolini creano ogni volta dubbi, domande che tornano sempre, anche al terzo figlio e oltre. Quale va bene, quale no? Con quale risparmio, cosa mi conviene fare? Quindi una risposta definitiva non l’abbiamo, ma la loro storia ve l’ho raccontata.



newsletter

Vuoi rimanere aggiornato e ricevere, ogni 15 giorni, la newsletter di Baby Bazar? E' gratis! Iscriviti subito!

 

blog bimbi

Ogni Baby Bazar ha un suo blog personale dove trovi eventi ed offerte. Vieni a scoprire le notizie dai blog.