Tra casalinga e lavoratrice sono caduta nel mezzo

Mercoledì 02 Settembre 2015

Non esiste un modo giusto per essere genitori, certo, il modo migliore è essere “genitori felici” perché in questo modo è possibile gestire al meglio ogni situazione. E’ per questo motivo che sorrido sempre quando mi trovo davanti a discussioni che riguardano l’annosa questione se “è meglio lavorare o fare la casalinga”. Conosco persona che non sono capaci di stare in inattività per più di 10 minuti, che devono avere sempre qualcosa da fare o qualche problema da risolvere, se non li hanno... se li creano. Per loro stare a casa è la morte cerebrale e non potrebbero mai prendere in considerazione l’idea di stare a casa a fare la brava massaia.

Dall'altra parte ci sono quelle donne che sono completamente votate al focolare domestico: la loro casa è uno specchio, preparano dolci meravigliosi e sono capaci di passare un’intera mattina a girare botteghe alla ricerca dei prodotti migliori e al miglior prezzo.

Ecco io sto nel mezzo, sono una pessima casalinga ma l’idea di lavorare tutto il giorno fuori casa mi mette ansia, ho trovato quella che per me è la dimensione ideale: lavoro da casa. I limiti sono parecchi (mi manca un vero collega con cui prendere in giro il capo – sarebbe poco furbo visto che il mio capo sono io) e a volte vengo colta dalla nostalgia per una postazione di lavoro fissa. Lavoro e famiglia si mescolano spesso in un unico calderone in cui la lavatrice si stende durante un meeting telefonico (rigorosamente senza video) e in cui importanti documenti vengono redatti in mezzo a bicchieri di latte e cereali per la colazione, ma ho la possibilità di gestire il mio tempo come meglio credo.

A volte qualcuno mi dice che “questo non è un vero lavoro” ma poco importa perché questa è la mia dimensione e mi fa stare bene come a qualcun altro può far star bene uscire ogni mattina con un paio di scarpe con i tacchi per correre in ufficio. O come qualcun altro ancora potrebbe star bene a casa con le mani affondate fino ai gomiti nell’impasto di una focaccia.

A volte mi sento una mamma a metà, presente con il corpo ma con la testa altrove, ma su questo ci sto lavorando e quando avrò risolto tutti i miei problemi sarò pronta per cambiare ancora: perché stare ferma non fa parte della mia natura.





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.