Allattamento al seno: proseguirlo quando si lavora!

Venerdì 11 Novembre 2011

allattamentoAllattare e andare al lavoro: è possibile?

Il momento in cui si rientra al lavoro dopo la maternità è un passaggio delicato e va vissuto in modo graduale, abituando il bambino lentamente, a piccoli passi.

È molto frequente che le mamme smettano di allattare al seno il loro bimbo proprio in questo periodo ma, con un po’ di organizzazione, è possibile continuare a farlo se mamma e bambino lo desiderano.

Per facilitare il prolungamento dell’allattamento al seno sono necessari, oltre alla convinzione della mamma, anche un po’ di sostegno da parte del papà e dell’asilo nido o della persona che accudirà il piccolo mentre la mamma sarà assente.

È sicuramente una scelta importante e personale, che ogni mamma deve fare conoscendo il proprio bambino e senza sentirsi in colpa, qualunque sia la decisione presa. Certo, anche l’età del bambino è decisamente significativa. Ma non dimentichiamo che oggi sono sempre di più le mamme che rientrano dopo il congedo obbligatorio, quando il bimbo ha 4 o 5 mesi e non è ancora iniziato lo svezzamento. Questo può essere un buon motivo per continuare, visto che il latte rappresenta ancora l’unico alimento di cui il bambino si nutre.

Oltre ai principi nutrizionali, vanno considerati anche gli altri benefici del latte materno: sono importanti le difese immunitarie e il momento di coccola e relazione profonda che si instaura durante le poppate.

Va fatta una precisazione sui diritti delle mamme lavoratrici. Sono infatti previsti dei permessi per allattamento di cui le mamme possono usufruire entro il primo anno di vita del bambino. Se si ha un contratto full-time ad esempio, si ha diritto a 2 ore al giorno che sono proprio definite ore diallattamento’. Il sito dell’Inps offre preziose informazioni in merito.

allattamento

Le semplici strategie da mettere in atto sono poche ma importanti:

- Imparare a tirarsi il latte: si può fare con il tiralatte (elettrico o manuale) oppure manualmente. Il tiralatte si può noleggiare in farmacia o negozi di sanitaria o acquistare. È questione di pratica: vanno scelti gli orari giusti e ci si deve organizzare bene per la conservazione (in frigo o in freezer). I manuali de La Leche League sono utili e praticissimi e danno moltissime informazioni su questi aspetti, arricchiti dalle testimonianze di mamme che hanno sperimentato molte situazioni.

- Scegliere un asilo nido che abbia approvato un protocollo per l’allattamento al seno. Si tratta di strutture pubbliche o private che accettano di somministrare il latte della mamma, con il cucchiaino, con il bicchiere o con il biberon.

- Se il piccolo sta con la nonna o con la baby sitter, mentre la mamma è al lavoro, va fatta un po’ di ‘formazione’, spiegando l’importanza della propria scelta e chiedendo sostegno.

Non si deve dimenticare che attorno ai sei mesi di vita del bambino inizia un graduale svezzamento e quindi i bambini, introducendo i primi cibi solidi, allungheranno le distanze tra una poppata e l’altra.

Infine, anche il tempo aiuta: non pensiamo di doverci tirare il latte per mesi e mesi; se scegliamo di allattare il nostro bambino esclusivamente con il nostro latte è questione di poco. Poi lui stesso si abituerà alle pappe e capirà che quando la mamma arriva è il momento delle coccole e della poppata.



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