Gruppi di acquisto solidale per famiglie green!
I gruppi d’acquisto solidale in Italia sono una realtà di consumo critico che si sta diffondendo e consolidando e dimostrano che se ci si organizza e si crea rete è possibile trarre vantaggio da un’esperienza di consumo che diventa anche un’occasione di relazione tra le persone.
Ma cosa sono e come funzionano i gruppi d’acquisto?
Anzitutto si può dire che si tratta di gruppi informali di persone, che acquistano considerevoli quantità di cibo, scarpe, vestiario, pannelli fotovoltaici, detersivi e quanto la fantasia porta a pensare che vengono poi distribuiti tra gli associati, dividendo quantità e costi.
I G.A.S. possono costituirsi in associazione, ma spesso rimangono piccoli gruppi informali e sono comunque riconosciute dallo stato: chi acquista tramite un gas insomma non è un consumatore furbetto. I G.A.S. semplicemente fanno la spesa direttamente dal produttore, e quindi a km zero o comunque con il criterio della vicinanza maggiore a parità di prodotto, saltando tutti gli anelli della filiera, diminuendo l’impatto ambientale della distribuzione e commercializzazione dei beni acquistati.
I motivi per cui molte persone, singoli e famiglie, si associano in gruppi d’acquisto solidale sono rivolte sia alla qualità del cibo sia a motivazioni di carattere sociale ed etico.
La maggior parte dei G.A.S. si costituisce a partire dalla ricerca di prodotti alimentari di altissima qualità, quasi sempre biologici, che nella normale distribuzione hanno costi molto elevati. Inoltre i G.A.S. acquistano prodotti di stagione, consumando ciò che è disponibile nel proprio territorio, contribuendo alla diffusione di stili di vita sostenibili. Spesso i produttori a cui si rivolgono i gruppi d’acquisto organizzano anche l’auto-raccolta, un’occasione piacevole a volte nuova tra i partecipanti.
In Italia sono registrati circa 700 G.A.S., ma probabilmente sono molti di più visto che molto spesso si tratta di piccoli gruppi di famiglie che si organizzano in modo informale: è un fenomeno sempre più diffuso ma che rimane ancora in sordina, nonostante sposti sensibilmente i consumi della popolazione verso modalità alternative interessanti.
Alcuni gruppi, una volta che raggiungono un numero di associati considerevole (già 20 o 30 famiglie) decidono di dotarsi di un sistema automatico per la gestione degli ordini, utilizzando dei programmi (ce ne sono di open source) che velocizzano le operazioni e permettono ai partecipanti di occuparsi solo della distribuzione, che può avvenire presso un produttore o anche nelle abitazioni dei partecipanti, e del rapporto con i fornitori.
Uno stile di vita sostenibile passa anche da questo tipo di pratiche: definire la lista della spesa e decidere dove e come acquistare è il primo passo per fare delle scelte ecologiche oltre che economiche e non è giusto rinunciare alla qualità del cibo per motivi di prezzo. È molto più saggio piuttosto avviare un percorso di relazione positivo con altre persone che hanno i nostri stessi obiettivi, e fare gruppo per comprare meglio, contribuendo a sostenere un’economia diversa che non si riconosce più nel consumo a tutti i costi o nel consumo guidato da bisogni indotti.
Molti gruppi d’acquisto solidale sono “mappati” sul sito Retegas, ma non è complicato attivarsi per crearne uno.
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