La Filosofia è una cosa pensierosa

Martedì 14 Febbraio 2012

filosofia bambiniLa filosofia, amore per la sapienza, è una disciplina che viene introdotta solo nei licei, a partire dal terzo anno, quando i ragazzi hanno circa 16 anni. È una disciplina varia e complessa, che per certi versi necessita una particolare applicazione.

Rientrano nella filosofia e nel suo metodo di studio la logica e la teoretica, l’estetica, l’ermeneutica (cioè l’interpretazione), la morale e la teologia e in genere tutte le domande sull’esistenza dell’uomo, del mondo e di Dio.

In alcune scuole italiane, in via del tutto sperimentale, la filosofia è entrata in punta di piedi alle elementari, non tanto con l’idea di approfondire delle tematiche come al liceo, studiando il pensiero dei filosofi e le connessioni con altre discipline, ma con lo spirito metodologico che contraddistingue proprio l’amore per la sapienza. Questo si può riassumere nel dialogo e nell’interesse per la scoperta delle cose.

In fondo, a ben pensare, è a partire dai cinque anni che i bambini iniziano a fare domande importanti, domande di fondo che a volte ci trovano spiazzati o nella difficoltà a far capire loro come barcamenarsi: i nostri bambini ci chiedono da dove veniamo, come è nato il mondo, oppure se esiste Dio, se esistono altri mondi, cosa c’è oltre il cielo.

I genitori lo sanno, a volte si può rimediare raccontando delle storie, altre è più difficile soddisfare realmente la loro curiosità.

Vedere la realtà senza filtri è un grande vantaggio per imparare a discutere, per provare a creare ipotesi di risposte e per impostare dei ragionamenti. Nelle scuole in cui è stata introdotta la filosofia i bambini della scuola primaria hanno avuto l’opportunità di riflettere su temi stimolanti che per loro sono di interesse naturale.

filosofia bambini

Sul libro “La Filosofia è una cosa pensierosa” (ed. Morlacchi, Perugia) sono state raccolte le voci dei bambini che hanno “studiato” filosofia presso la scuola di Chiugiana. Alcune sono meravigliosamente semplici e, in fondo, sono le stesse domande che si ponevano i primi filosofi greci su cosa sia l’essere.

Eccone alcune: Che cosa è la felicità? Che cosa è l’arte? Che cosa significa sognare? Chi è Dio? Che cos’è la bellezza?

Attraverso la potenza della loro immaginazione, i bambini possono sondare la realtà, far nascere dialoghi spontanei e progredire soprattutto nella capacità di comprendere che gli interrogativi sono il sale della vita, indipendentemente dal fatto che si riesca o no a risolverli.

La maggior parte dei bambini non frequenta però scuole che hanno questo genere di sperimentazioni. La divulgazione di questo esperimento può essere d’aiuto a tutti quei genitori che apprezzano il dialogo e desiderano aiutare i loro bambini a scoprire lati nuovi e impensati del mondo, anche attraverso il ragionamento. L’importante è tenere presente che non c’è mai una sola risposta, che i bambini hanno bisogno soprattutto di un metodo che li aiuti non tanto a sciogliere ogni singolo dubbio, ma a dare un senso alle proprie domande.

Utilizzare un metodo filosofico (e quindi rigoroso) per riflettere sui dubbi che hanno i bambini permette di sviluppare fin da piccoli un certo spirito critico, stimolare il confronto e il dialogo, accettare che non esiste una sola risposta e che tutti i ragionamenti e le opinioni vanno rispettati. Forse farebbe bene anche ai grandi, un po’ di filosofia!



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