I piedi dei bambini: curarli per una crescita armonica

Venerdì 04 Maggio 2012

piedi bambiniA volte i genitori hanno dei dubbi, soprattutto con il primo bimbo, nel momento in cui inizia nuove esperienze, acquisisce abilità oppure modifica la sua routine. Ad esempio, quando inizia a gattonare e a camminare è naturale farsi delle domande sulla postura, sulla posizione dei piedi e sull’età giusta in cui eventualmente ricorrere a valutazioni mediche in caso di sospette anomalie.

La parola d’ordine, come sempre in tema di sviluppo, maternità ed educazione, è buon senso. Ma anche sfatare qualche dubbio e pregiudizio può essere d’aiuto a mamme e papà.

Le domande sono sempre legate ad aspetti che osserviamo e non conosciamo bene: ci si chiede se il bimbo cammina bene o se è normale che oltre l’anno non sappia ancora camminare e che cada spesso. Oppure vediamo il bambino gattonare con una gamba sola e trascinare l’altra.

È naturale che, mentre impara a camminare, il bambino assuma atteggiamenti non del tutto naturali, che ad esempio tenga le gambe larghe, trascini i piedi, cada e inciampi o cammini sulle punte.

Prima di consultare un medico ricordiamoci che i primi passi e le cadute sono indispensabili per imparare a muoversi in autonomia. Non ci si deve preoccupare troppo ed è importante lasciare che il bambino impari a cadere, cosa che deve far parte del suo bagaglio. Inoltre, il piede va considerato come organo di apprendimento: non deve essere sempre costretto in una scarpa e tutte le volte che è possibile farlo va lasciato a contatto con il terreno, con l’erba, la sabbia. Camminare a piedi nudi è un’esperienza importante che favorisce l’equilibrio e la motricità, è una ginnastica naturale che migliora il senso di sicurezza.

Gattonare con una sola gamba (e trascinare l’altra) è fisiologico.

Tutti i bambini nascono con i piedi piatti ed è proprio camminando che si forma e si rafforza l’arco plantare.

piedi bambini

Eventuali controlli o valutazioni possono essere fatti al terzo anno di vita in caso di sospetto di difetti ai piedi: a 3 anni possono cominciare a manifestarsi problemi di piedi piatti o cavi, alluci e calcagno valghi. In ogni caso è il pediatra stesso che nell’arco del primo anno di vita, con i bilanci di salute periodici, dovrebbe rilevare queste anomalie. Una visita podologia per plantari correttivi può essere fatta nel quinto anno di età.

Un ottimo modo per curare il piede del bambino, come detto, è quello di farlo camminare scalzo o con delle calze, senza temere che prenda raffreddori o altre malattie. In tutte le stagioni (compatibilmente con il clima, ma senza pigrizia) è importante che i bambini stiano all’aria aperta e al sole per favorire l’assorbimento della vitamina D. Esporre piedi e corpo al sole e all’aria previene il rachitismo e agevola uno sviluppo armonico.

Un modo divertente per curare i piedini dei bimbi è l’idroterapia: i pediluvi freddi (di 1 o 2 minuti) sono utili in caso di stitichezza, mal di testa e stanchezza serale; quelli caldi con infusi di piante possono essere validi come coadiuvante alla cura di faringiti, laringiti e tonsilliti. Dopo il pediluvio, i piedi del bimbo vanno asciugati e massaggiati.

(Fonte: Gianfranco Trapani, Il Pediatra nel cassetto, ed. Giunti Demetra)



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