Mercoledì 03 Aprile 2013

Varicella? Scarlattina? Orecchioni o la famigerata mani-bocca-piedi? Questa ultima fa tanta paura a dirla ma in realtà non è niente. No, il vero cruccio delle mamme non sono queste parole scritte in caratteri cubitali su cartelli affissi ai cancelli delle scuole ed inerenti al numero dei casi che si sono manifestati al loro interno. No, la parola che più mette in agitazione noi mamme e che più temiamo é "PEDICULOSI".

Ovvero i piccoli, infingardi, minuscoli, coriacei e subdoli pidocchi che infestano la testolina dei nostri piccoli preferendo in particolare modo  la nuca e la zona sopra le orecchie. Sono soprattutto coriacei visto che per eliminarli dal cuoio capelluto dell'infante ci vogliono prodotti specifici che si trovano solo in farmacia (shampoo e un particolare pettinino) e tanta pazienza, poiché codesti insetti, da quanto si dice, sembrano poi colonizzare qualunque angolo di casa nostra: divani, poltrone, cuscini, tende...

Dite la verità, ne avete sentite di tutti i colori, come mettere i peluche in freezer per sgomberare definitivamente accampamenti abusivi dai morbidi amici di pezza del vostro bimbo, fantomatici lavaggi in lavatrice a milioni di gradi, tende e tappeti bruciati in una sorta di rito purificatorio (con tanto di danza cerimoniale, lo so).

Ma procediamo con ordine: se vostro figlio li ha beccati beh complimenti! La sorte ha deciso di sbeffeggiarvi con questo tiro mancino poiché i pidocchi NON rappresentano un segnale di scarsa igiene e interessano, soprattutto, i bambini dai 4 ai 12 anni di qualunque fascia sociale.

Una volta effettuato il primo trattamento non vi è più pericolo di propagazione, quindi escludere il malcapitato isolandolo come un reietto è riflesso di un pregiudizio personale e non il risultato di una buona informazione.

Come riconoscerli: forte prurito, puntini neri e bianchi su nuca, fronte, dietro le orecchie e la comparsa di alcune crosticine fra i capelli sono gli inequivocabili segnali. Prendetevi un paio di minuti per interiorizzare. Ebbene sì, vi è capitata la magagna, olè!
Come ho già scritto, per eliminare questi parassiti non resta altro che recarsi nella farmacia di fiducia e richiedere uno shampoo specifico e un pettinino a denti molti fini. Se siete numerosi in famiglia vi consiglio di far aderire tutti al trattamento e di controllare ogni 2-3 giorni i membri della ciurma per assicurarsi di non aver qualche nuovo clandestino a bordo.
Lavate con acqua bollente gli indumenti del malcapitato e tutto ciò con cui questo è venuto in contatto almeno nei due giorni precedenti al trattamento come lenzuola, asciugamani e cuscini. Richiudete in un sacchetto di plastica i giochi che non possono essere lavati come i peluche (suvvia evitate il freezer e rimettete a posto i gelati) per una quindicina di giorni ricordando che i pidocchi, lontano dal corpo umano, muoiono dopo qualche giorno fatta eccezione per le ninfe (quelli giovani ancora in grado di riprodursi) che possono resistere anche una decina di giorni.
Pettini, spazzole e fermagli se proprio non volete gettarli nella spazzatura li potete immergere su una bacinella d'acqua bollente, con un po' di detersivo, almeno per un'ora.

Prevenire è meglio che curare! Non è detto che per forza dobbiate cadere vittime di questa "maledizione" però se proprio volete diminuire le probabilità allora potreste o recarvi nuovamente nella solita farmacia ad accapparrare un prodotto specifico come gli spray o le lozioni repellenti o affidarvi ai rimedi naturali.

Io, personalmente, opto sempre per i metodi della nonna. Nel mio caso, a parte i risciacqui con l'aceto che da piccina subivo e che facevano tanto lacrimare gli occhi ma ottimi in efficacia, per il mio piccolo uso l'essenza alla lavanda: qualche goccia da spalmare sulle mani e da mischiare allo shampoo e via, il tutto si completa con qualche stilla d'essenza sulle zone critiche (nuca, fronte e dietro le orecchie) prima di mandarlo a scuola al mattino!

So che siamo alla fine dell'articolo. Sono anche consapevole che tu, chiunque tu sia, stamani hai visto il famigerato cartello fuori dalla scuola di tuo e figlio ed è da quel momento che non riesci più a smettere di grattarti, sensazione intrisa dal terrore e che ti ha spinto a cercare qualunque cosa sui pidocchi in rete.

Non preoccuparti perché il prurito che percepisci ora è solo autosuggestione. Forse!

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Sylvia Baldessari Sylvia Baldessari su Facebook

Sylvia Baldessari

Sono laureata in Scienze dell'Educazione e dopo diverse esperienze lavorative ora affronto l'avventura più grande, essere mamma di un vispo bimbetto di tre anni!

Sono appassionata, curiosa, talvolta puntigliosa, ma con la consapevolezza che sorridere aiuti e che il dialogo sia la chiave per conoscere questo nostro mondo. Curo la Pagina Facebook Il Piccolo Doge dedicata all'educazione.