Raccontiamoci con i libri

Lunedì 08 Aprile 2013

C’è chi dice che saper scrivere è un dono. Ecco io sono dell’idea che un dono altrettanto bello,  sia “saper leggere”.

E con leggere non intendo la capacità di guardare una serie di segni grafici stampati su una superficie e riuscire a capire cosa ci vogliono dire, ma intendo “entrare in quello che si sta leggendo”.

Io non so chi devo ringraziare per questo dono, se mia mamma che da sempre ha un libro in mano, mio papà che si sedeva con me nel lettone e mi raccontava storie che adesso mi rendo conto odiava, il mio maestro delle elementari che un giorno mi ha messo in mano “il mio primo libro”, tutte queste cose o semplicemente il caso.

So solo che, io “vedo le storie”. Non amo i libri: amo le storie, amo la capacità unica di certe persone davvero speciali di incatenare la tua attenzione semplicemente usando una sequenza di parole. E’ incredibile quanti modi ci siano per dire la stessa cosa, è incredibile come due persone che raccontano lo stesso evento possano raccontarlo in 2 modo diametralmente opposti.

Certe storie ti entrano nell’anima: trovi degli amici con cui condividere un tratto di cammino, ti emozioni con loro, ridi, ti diverti, e piangi, talvolta ti arrabbi e vorresti scappare, ma sei li, li ami perchè fanno parte di te. Poi il libro finisce, loro se ne vanno e tu ti ritrovi sola. E’ una sensazione strana, profonda. Una separazione che ti lascia una profonda malinconia.

Talvolta mi capita, con libri che ho particolarmente amato di chiedermi “Chissà cosa stanno facendo” come se si trattasse di persone vere.

Odio fare le recensioni dei romanzi che leggo, riassumendoli mi sembra di rubare loro l’anima e l’essenza. Mi sembra di privare l’autore del suo stile: i riassunti sono anonimi.

Quanti romanzi simili, eppure così diversi esistono? Quante parole diverse si possono usare per esprimere lo stesso concetto?

Se arrivando fin qui non hai capito di cosa sto parlando, mi dispiace per te, perchè non hai ancora trovato “la tua storia” ma se invece leggendo hai pensato che, anche solo una volta hai provato la stessa sensazione, vuol dire che, come me sei una persona fortunata: riesci a vivere le storie nascoste dentro le parole.

Questa nuova rubrica del BBMAG è per noi. Noi che i libri non li leggiamo: li viviamo!

Per questo motivo abbiamo deciso di invitarvi tutti a giocare con noi: qui di seguito abbiamo selezionato una serie di “domande librose” per conoscerci meglio e promuovere la lettura, ti va di partecipare? Prendi il link qui sotto e se vuoi mettilo nel tuo blog, così ci aiuti a diffondere questa iniziativa.

Se hai un blog puoi scrivere un post con le tue domande e risposte, linka l’iniziativa e copia il bannerino, vogliamo coivolgere tutti. O se preferisci manda le tue domande e risposte a stefania@bbmag.it. Le pubblicheremo.

Libro classico o e-reader?

Il primo libro che hai amato?

Il libro che hai letto più volte?

Il personaggio in cui ti identifichi di più?

Il libro che hai odiato?

Il libro che consiglieresti a un amico?

Il libro che stai leggendo?

Il libro che sta sul tuo comodino?

Scambieresti per un giorno la tua vita con quella di quale personaggio?

Il libro che regaleresti al tuo peggior nemico?

Il libro che ti rappresenta?

Aspettiamo le vostre libro-interviste!

 

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.