Riciclare i libri e farli rivivere!

Giovedì 15 Agosto 2013

libri bambiniHo iniziato a leggere a mio figlio al settimo mese di gravidanza per tranquillizzarlo. Non è che scalciasse così spesso, la mia pancia era minuscola e lui non aveva un ampio campo d’azione. Ma qualcosa mi diceva che una volta uscito avrebbe recuperato alla grande, così ho giocato d’anticipo. Leggevo, e lui smetteva di agitarsi.

Geniale quanto precaria soluzione, la mia: fuori da grembo materno farlo addormentare con un libro significava tirarglielo con forza sulla testa. Con i libriccini morbidosi per bambini non funzionava granché, con un volume della Treccani, invece, l’effetto era immediato. Alla terza commozione cerebrale del piccolo e dopo l’ennesima segnalazione dei parenti al Telefono Azzurro, ho smesso di tirare i libri a mio figlio e ho ripreso a leggerglieli per farlo addormentare.

I primi anni della mia brillante carriera di menestrello sono stati durissimi: mio figlio si addormentava soltanto quando avevo le corde vocali a brandelli. Allora lo prendevo in braccio, lo cullavo e partiva il piano B: l’effetto soporifero della matematica. Snocciolavo un numero dietro l’altro, sottovoce, per altri interminabili minuti. A dodici mesi mio figlio non parlava ancora, ovviamente. Ma sapeva contare fino a 1.256.623.

Leggere una fiaba a un bambino è un atto d’amore. Leggergliela bene, intendo dire, con le vocine dei personaggi, il suono del vento, del mare e anche del silenzio. A fine giornata costa una fatica bestia, non discuto, ma ancora oggi che il mio pargolo è alto quasi quanto me, non rinuncerei per niente al mondo alle nostre soirée.

Acquisto libri per bambini da circa nove anni, per ovvi motivi gli scaffali della cameretta di mio figlio iniziavano a traboccare di testi ormai non più adatti alla sua età. Allora ho indetto una riunione per sottoporgli il problema: dovevano fare un po’ di pulizia. Un atto estremamente doloroso per due amanti della lettura come noi, amanti e pure affetti dalla stessa vena nostalgica: ci separiamo difficilmente dalle cose a cui teniamo di più e nell’elenco di questi oggetti la top ten spetta sicuramente ai libri.

Però dovevamo trovare una soluzione per evitare che lo scaffale crollasse da un minuto all’altro e il rischio era abbastanza plausibile, considerando che in media acquistiamo due/tre libri al mese. Gli ho chiesto di fare una cernita dei testi che voleva tenere per sé, gli altri non avrebbero conosciuto il sacrilegio di un secchio della spazzatura: li avremmo regalati a un altro bambino, scegliendo con cura quelli ancora in ottime condizioni. Devo riconoscere che mio figlio, pur essendo un ex terrorista, ha sempre trattato i libri con il massimo rispetto.

libri bambini

Abbiamo perciò raggruppato un’ottima quantità di libri praticamente nuovi da regalare, tenendo per noi soltanto gli intoccabili: quelli ai quali eravamo troppo affezionati, quelli più adorabilmente vecchi, per intenderci. Custodivano troppo della nostra vita per regalarli. Il bambino che ha ricevuto i libri di mio figlio non lo conosco neppure, la sua famiglia è amica di un nostro conoscente. Ho però conosciuto la riconoscenza di sua madre, che mi ha inviato un messaggio per ringraziarmi.

Sono invece io che le sono grata per avermi donato la consolazione di sapere che i nostri libri rivivranno in casa sua, che altre dita paffutelle li sfoglieranno con curiosità, che altri occhi infantili godranno della stessa meraviglia provata dal mio bambino. Per un’inguaribile nostalgica come me, fidatevi, questo è un dono davvero importante.

Curiosate nella sezione vetrina di Baby Bazar, scoprirete che fra i tanti articoli disponibili ci sono libri per bambini e anche testi utili per i genitori.

Luana Troncanetti Luana Troncanetti  su Facebook

Luana Troncanetti

Scrittrice per caso, schiava devota dell'ironia, demente informatica, logorroica incallita e mamma strafelice di Alessandro. Sono perennemente allegra, anche quando vorrei impiccarmi con la cinghia dell'accappatoio.

Nei miei articoli sproloquierò a caso fin quando non mi cacceranno dalla redazione. Al momento, potete leggere i miei post sul blog La staccata e su Genitori Crescono.



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