Santa Lucia, in groppa all'asinello attraversa l'Italia

Giovedì 12 Dicembre 2013

Zitti zitti e tutti a dormire! La sera tra il 12 e il 13 dicembre passa Santa Lucia! Come chi è? In alcune regioni del nord Italia, tradizione vuole che passi a portare doni ai bambini più buoni e carbone a quelli dispettosi! Da piccola non mi era mai capitato di interrogarmi troppo su questa figura. Una donna cieca che, a cavallo del suo asinello se ne va di casa in casa a portare regali ai bambini.

Piccoli doni, qualche caramella, noccioline e un piccolo pensierino. Tra miti, leggende e tradizioni le storie sono molteplici, quello che pare sicuro è che era una giovane donna molto bella, generosa ed altruista morta tragicamente per mano di un corteggiatore rifiutato, un promesso sposo abbandonato sull’altare o a causa delle persecuzioni religiose.

Ma come si festeggia Santa Lucia?

In Trentino Santa Lucia, che dal mio punto di vista era la figlia di Babbo Natale e la Befana e quindi sorella di Gesù Bambino (lo so. La mia famiglia è così), passava a cavallo del suo asinello di casa in casa (o meglio di balcone in bancone). Noi bambini lasciavamo un po’ di farina gialla e sale per l’asinello e loro in cambio ci lasciavano una cesta carica di dolcetti. Perché l’asinello preferisse sale e farina ai mandarini e alle noccioline che si portavano appresso rimarrà sempre un mistero.

A Lodi l'arrivo della santa è molto sentito, in alcune famiglia anche più del Natale. Né io né mio marito conoscevamo questa tradizione ma ci siano dovuti adattare, almeno in parte, più che altro per non far sentire i nostri figli in una situazione di disagio.

Da noi non porta tutti i doni richiesti, per quelli ci pensa il buon Babbo Natale; lei invece, a cavallo del suo asinello Lolita, lascia dolci e un piccolo dono in cambio di fieno o carote per Lolita e qualche biscotto e latte caldo per lei. (Serena)

In Piemonte non ci sono tradizioni particolari per quanto riguarda Santa Lucia, infatti io ne ho scoperto l'esistenza al mio primo anno di università, quando il 13 dicembre trovai sul mio letto un sacchettino di caramelle con un bigliettino che diceva "Buona santa Lucia!" Chiesi subito spiegazioni un po' perché non sapevo chi fosse stato a mettere il piccolo pensiero e un po' perché non avevo idea di cosa si potesse festeggiare... (sapevo che era la santa protettrice della vista e sinceramente, visto che son cieca come una talpa avevo pensato fosse uno scherzo...)

In breve scoprii chi era stata la mia Santa Lucia e da lei mi feci raccontare. Era una amica di Udine che mi disse che fin da quando era bambina a casa sua la vera festa era il 13 dicembre... i doni più importanti li portava proprio lei! E il suo giorno era un giorno speciale... ricordo (e son passati tantissimi anni) che gli occhi le brillavano mentre mi raccontava di quando, bambina, correva a cercare cosa le aveva lasciato nella notte Santa Lucia...

Da quell'anno ogni anno il 13 dicembre mi svegliavo sapendo che al fondo del letto o sulla porta della mia stanza avrei trovato qualche caramella... e, se riuscivo, io stessa preparavo un piccolo sacchetto per ogni amico. (Francesca)

La magia di santa Lucia a Verona... Quando ero piccola ricordo che all'asilo le suore trovavano sempre il modo di sorprenderci. Ogni tanto, mentre il pomeriggio dormivamo, si sentiva uno stoc sulla finestra. Fuori, quando uscivamo a vedere, si scoprivano moltissime caramelle. Un anno, addirittura, calarono un cesto di caramelle da un tetto, come scendessero per magia.

Di fatto, però, santa Lucia a Verona erano giochi, giochi e ancora giochi. Si va a letto presto, si imbandisce la tavola perchè santa Lucia trovi qualcosa per ristorarsi, e si mette qualcosa anche per il Gastaldo che le fa da guida e per l'asinello. Santa Lucia è cieca, ed è stata resa cieca con la cenere. Ecco dunque che ha bisogno di una guida e di un trasporto. Il Gastaldo l'accompagna, bardato di scuro.

La leggenda della cenere torna se i bimbi la scoprono. E allora arriva il timore. A letto presto e sotto le coperte. Un rumore? Ferma ferma... Guai a svegliarsi nella notte o ad aver bisogno di fare la pipì. Il rischio è troppo alto. Alla mattina, tanti giochi e tanti dolci, mentre per i bimbi cattivi, il carbone.

I giochi, solitamente, si portavano a scuola e quella era la giornata migliore dell'anno, perché si veniva lasciati abbastanza liberi, a seconda dell'età. Se ci pensate se la son studiata bene: la storia, la scusa di tenere i bimbi a letto perché non scoprano la verità, il cibo...

Nei paesi, ultimamente, Santa Lucia arrivava nelle piazze o passava di quartiere in quartiere, per dispensare i doni. E' una cosa che abbiamo fatto anche noi, da piccoli, ma io ho sempre preferito ricevere i doni al mattino, invece che già la sera da una pseudo-santa Lucia. Lei, ovviamente, doveva essere vestita di bianco, come una vergine sposa. (Silvia)

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.