Mammatrovalavoro le mamme si raccontano in "Svolte"

Mercoledì 08 Gennaio 2014

Oggi incontriamo Alice Pallesi la fondatrice di Mammatrovalavoro alla quale ho fatto un po’ di domande per capire meglio da dove e come nasce questo progetto.

Ecco cosa le ho chiesto per soddisfare la mia curiosità:

Raccontaci un po’ di te: chi è Alice e come è nata in lei l’idea e la voglia di far nascere Mammatrovalavoro:

Mi chiamo Alice Pallesi, quarantatre anni, milanese d’origine e nell’anima, sognatrice nata con una mente vulcanica, determinata nelle scelte e nelle azioni, abituata ai cambi di rotta improvvisi, felicemente coniugata, due bambine, ma mamma “nel cuore” da sempre. Per molti anni sono stata funzionaria marketing di grandi aziende, appassionata del mio lavoro; oggi sono ormai considerata vecchia e il mio status di madre rappresenta un ostacolo per un nuovo impiego. Credo nella volontà come impulso alla potenza dei sogni, che sono pura energia; credo nella risorsa inestimabile che le persone rappresentano, attraverso le idee, il confronto, la condivisione, la collaborazione, l’intesa e anche la divergenza; credo nell’effetto esplosivo che ne deriva, produrre azioni.

Mi sono trasferita a Parma dieci anni fa, lasciando un sicuro e promettente lavoro, la famiglia e gli amici, per seguire mio marito e con lui crescere Gaia, la primogenita. Da precaria ho cominciato diversi lavori full-time fino ai tre anni di Gaia, poi senza rete famigliare mi sono trovata costretta a ridurre l’orario e lì sono iniziati i problemi... Tutte noi sappiamo quali sono le necessità, e non solo di tempo, di una famiglia, ma anche quelle delle aziende. Così, come ne ho cominciato, ho anche “terminato” diversi lavori.

È giunta poi, fortemente desiderata, Viola: le necessità, anche economiche, e i problemi sono inevitabilmente aumentati e con essi la ricerca di un lavoro. Dopo alcuni tentativi ed esperienze fallimentari, ha iniziato a prender forma l’idea di un’occupazione che mi permettesse di essere mamma senza dover rinunciare a me stessa. Per me la famiglia era al primo posto, nessun rimpianto, e se dovessi tornare indietro non cambierei nulla. Una forte spinta in tal senso hanno dato anche Gaia e Viola, che richiedevano la mia presenza, e manifestavano il desiderio di seguirmi comunque e dovunque andassi, e con grande determinazione mi facevano notare che io già lavoravo per loro, dunque non capivano “perché” dovessi farlo altrove. Sarei dovuta partire da capo e, questa volta, con due figlie: sapevo che avrei dovuto sudare per riguadagnarmi a 43 anni un posto in un mondo del lavoro in piena crisi. La lunga fila all’ufficio di collocamento mi restituì subito il quadro reale di quello che mi aspettava, ma non potevo mollare.

Senza perdermi d’animo e con determinazione ho continuato a seminare C.V. usando anche la rete per rendermi visibile. Mi veniva riconosciuta l’esperienza e la capacità, ma il problema era il part-time e, naturalmente, i figli. L’unica strada era reinventarsi e fare il salto passando dal mondo dei dipendenti (una volta più sicuro) a quello dell’imprenditoria femminile! Avevo paura di non farcela, la crisi scoraggia, ma l’idea di essere tagliata fuori a 43 anni per me era inaccettabile, non volevo arrendermi, quindi ho deciso di smettere di cercare un lavoro e di crearmene uno su misura di famiglia, aiutando le persone come me che oggi vengono discriminate.

Ho pensato così di dare vita a un’idea accarezzata a lungo, che potesse concretizzare il desiderio di impiegare parte del mio tempo in un’impresa lavorativa interessante e coinvolgente, con un valore aggiunto importante: il campo del sociale. Giocando d’azzardo in un momento di crisi, con pochi fondi disponibili, ma grandi ambizioni, mi sono reinventata imprenditrice. Sul mio cammino ho incontrato persone che come me avevano voglia di creare qualcosa di nuovo e di realizzare un proprio sogno, persone che si entusiasmavano ai miei racconti e si appassionavano alla mia idea.

Ho pertanto raccolto una squadra di amici e anche professionisti che partecipano attivamente al progetto e con tre di loro, in particolare –Maria Rita Cislaghi, esperta in pubbliche relazioni, Maria Pia Carro, psicologa, Mariangela Di Gerlando, logopedista- abbiamo fondato l’associazione a scopo di lucro Mamma Trovalavoro per creare nuove opportunità di lavoro flessibile “work life balanced“, offrire e garantire servizi di qualità alla persona con costi sostenibili a privati, aziende ed enti pubblici.

Ho infine radunato un team di esperte in marketing, Cristina Prinetti e Marinella Campagnoli (garibaldi connection) e comunicazione, Giorgia Diana (GiDiGi.otto comunicazione), che ci seguono come ufficio stampa e “corporate image” che oltre ad avermi dato l’opportunità di aprire un’importante vetrina su Milano, sono una fonte inesauribile di contatti interessanti.

Chi è e cosa fa mammatrovalavoro?

Mamma Trovalavoro è una comunità composta da persone che si muovono mettendosi in rete per non arrendersi alla crisi, dedicando al lavoro e al territorio il tempo che hanno a disposizione. I nostri collaboratori danno assistenza al ben-essere e vengono scelti da professionisti che selezionano con la testa e con il cuore, come se il fruitore del servizio fosse un loro familiare. Da noi le relazioni non sono mai occasionali e sporadiche, sia con il lavoratore che con il fruitore del servizio, la nostra condivisione va oltre l’erogazione della prestazione d’opera e viene curata attraverso la costante attività informativa da parte di professionisti. Ci proponiamo di trovare lavoro non solo alle mamme, ma anche ad anziani, studenti, italiani e stranieri.

Siamo un’associazione apolitica, apartitica e aconfessionale. Condividiamo competenze, idee e sogni. Rispondiamo alle necessità di chi cerca lavoro e ha tempo da dedicare agli altri, mettendolo in rete con chi non ne ha e fatica a conciliare lavoro e vita privata. Siamo operativi a Parma, ma abbiamo conosciuto persone che vogliono creare una costola della nostra associazione nella loro città. Essendo dei sognatori, partiamo lavorando nel piccolo focalizzando l’attenzione sui servizi socialmente utili, ma pensiamo in grande: scuola, cultura, sport, turismo, in-formazione, sanità, ambiente. La persona giusta al momento giusto è il nostro motto: dalla cuoca a domicilio alla babysitter, dal cantastorie alla dog/cat sitter, dalle lezioni di lingua via skype ai servizi-salvatempo (come spesa a domicilio, commissioni ecc.).

Per le aziende abbiamo previsto corsi per il tempo libero da svolgere durante la pausa pranzo (o come dopolavoro) nella sede di lavoro e alcune modalità “work-life balance” per i dipendenti (per esempio baby sitter o badante aziendale). Come soluzione per abbattere i costi e creare servizi a prezzi sostenibili, proponiamo la formula dei “co-servizi”, ovvero la condivisione di un lavoratore/servizio tra più utenti. Da noi il lavoratore, sia esso “in-formato”, cioè le cui conoscenze su specifici aspetti lavorativi siano state ampliate dai nostri esperti, o sia il professionista, è una figura centrale e può non solo mettere in luce le proprie competenze, ma riscoprire le proprie passioni e sogni.

Come stai diffondendo quello che hai realizzato?

L’Associazione si sta facendo conoscere grazie al passaparola e alla visibilità offerta dai media e, a oggi, la pagina Facebook “Mamma Trovalavoro gruppo” raggiunge oltre 1300 persone, un numero in continuo crescendo. In questa fase di avvio è fondamentale farci conoscere, per entrare nel vivo del lavoro e sostenere i costi che l’inizio dell’attività comporta. Fortunatamente abbiamo incontrato persone che ci hanno aiutato, mettendo a nostra disposizione tempo e competenze”.

Tra queste, i responsabili della casa editrice milanese GiveMeAChance s.r.l., che sostiene Mamma Trovalavoro con il libro “Svolte”, dedicato a tutte quelle persone che hanno la forza di reagire a una sconfitta trasformandola in opportunità per ripartire.

Una parte dei proventi derivati dalla vendita del libro andrà infatti a sostenere le attività di Mamma Trovalavoro.

Di cosa parla Svolte?

Svolte raccoglie le testimonianze di coloro che sono riusciti a lanciare il cuore oltre l’ostacolo, a compiere una rivoluzione nella propria vita, perché non è mai troppo tardi per concretizzare i propri sogni. Per uscire da situazioni di crisi, disagio o necessità bisogna credere fortemente nelle proprie idee. Indispensabile la determinazione e il coraggio. Per non aver rimpianti è sempre meglio poter dire: “almeno ci ho provato...”.

Ricominciare da capo, trovare un nuovo lavoro, realizzare un sogno, dedicare il proprio tempo agli altri; sono questi i fili conduttori delle storie raccontate dagli autori che hanno scritto Svolte.

Grazie Alice per averci dedicato un po’ del tuo tempo e un grosso in bocca al lupo da parte nostra.


Laura Zampella Laura Zampella su Facebook

Laura Zampella

Mamma di due piccole pesti, blogger e moglie. Sono curiosa e testarda, la maternità mi ha dato una marcia in più motivo per il quale è nato il mio blog che trae spunto principalmente da ciò che vivo con le mie figlie.

Potete seguirmi su Bimbiuniverse, il mio blog, vi aspetto!