Turismo sostenibile con i bambini!

Martedì 14 Gennaio 2014

I nostri bambini respirano in famiglia ciò che andrà a costruire la loro memoria: modi di dire o di fare, atteggiamenti nei confronti degli altri e stili di vita. Tutto ciò che facciamo, incluso il nostro modo di “stare al mondo” sono esperienze che andranno a costruire la loro memoria, sia che decidano di emularci, una volta cresciuti, sia che si tuffino nella ribellione e cerchino di affermare la loro identità in modo diverso dal ciò che abbiamo tentato di trasmettere loro.

Il nostro approccio nei confronti dell’ambiente dipende spesso da quanto abbiamo vissuto nella nostra famiglia di origine, perché le abitudini risentono sempre un po’ del nostro passato.

In questo periodo il desiderio di passare qualche giorno piacevole in montagna, sulla neve, prende un po’ tutti e soprattutto chi ha bambini cerca, per quanto possibile, di trascorrere qualche giorno a sciare o a giocare, anche solo per rigenerarsi e passare un po’ di tempo immersi in una natura incontaminata. Tutto questo ha un potere incredibile: rasserena, dona energia, fa stare bene e rigenera corpo e spirito.

A volte però non ci rendiamo conto che il delicato equilibrio della natura è travolto e persino usurpato dalla nostra presenza. Non sto dicendo che dobbiamo starcene a casa eh, ma che lo sviluppo sostenibile è prioritario anche per il mondo del turismo, che è un fenomeno mondiale inarrestabile, pacifico, positivo sotto tutti i punti di vista ma che lascia troppe “impronte” sul mondo.

Chi ha bambini, anche nell’approccio al turismo invernale, ha un’occasione unica per costruire la memoria dei propri figli nel segno della sostenibilità, anche nel modo di fare vacanza e di vivere nella natura.

Ciaspole, slitte, bob e vari giochi da fare sulla neve sono a bassissimo impatto ambientale, così come le piacevoli passeggiate tra i boschi in estate o sulle cime delle dolomiti. Impianti di risalita, cannoni sparaneve e cime o vallate “modificate” per far posto alle piste da sci sono invece una piccola-grande violazione degli spazi e degli ambienti della natura. Non sto affermando di appendere gli sci al chiodo, ma di pensare alle possibili alternative da far apprezzare ai nostri figli che – pensiamoci bene – soprattutto da piccoli non cercano altro che passare giornate piacevoli e divertenti sulla neve, con i genitori o gli amici. Avere la consapevolezza che per un metro quadrato di neve artificiale servono 200 litri d’acqua (per uno spessore minimo), forse ci rende più attenti e meno invogliati a sciare su piste tanto belle quanto dannose: preservare l’equilibrio delle risorse del luogo che ci ospita è importante perché i nostri figli possano continuare a godere della sua bellezza anche in futuro.

Il turismo invernale può essere sostenibile?

Se mostriamo ai nostri bambini la delicata bellezza delle montagne si preoccuperanno da soli di rispettarle. Se li abituiamo a sciare solo quando e dove c’è neve naturale, forse limiteremo piano piano il consumo di risorse idriche causato dai cannoni da neve.

Solo permettere ai nostri bambini di sperimentare qualcosa di diverso li aiuta a scoprire che il piacere della montagna non è artificiale, ma davvero aderente e vicino alla natura.



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