Giocare, parola passata, insegnamento presente

Martedì 28 Gennaio 2014

Si avvicina febbraio e il 14 si apre a Bolzano un’importante fiera per i bimbi, Expogames.

Expogames è la fiera del gioco e del giocare dove, in 10000 mq, sarà la volta del divertimento allo stato puro, sia per i grandi che per i piccini.

Gioco, giocare, ma da dove arrivano queste parole? La parola gioco pare derivi da Iocus, termine latino che significava scherzo, burla. Il giuoco, dunque, così come si pronunciava ancora fino a qualche decennio fa, era un momento in cui si canzonava qualcuno, prima ancora che qualcosa di ben definito da regole e modi.

In ogni caso, comunque, qualcosa di divertente, che permetteva di svagarsi, anche se, in questa prima accezione, apparentemente a discapito degli altri. In ogni cultura, in ogni tempo, il gioco ha comunque fatto parte della storia di qualsiasi popolazione, soprattutto per le fasce d’età più giovani.

Anche gli animali, se ci pensiamo, fina da piccoli, giocano. L’esigenza di giocare è dunque un istinto primordiale, che è insito nel nostro DNA. Diverse sono le attività ludiche che si fanno in ogni momento della vita di un bambino, e sulla parola ludico potremmo aprire un altro capitolo, che non mi sembra il caso, comunque, di approfondire in questa sede. Sta di fatto che, volenti o nolenti, anche noi adulti, quando ci confrontiamo con i bimbi, ricominciamo a giocare.

C’è chi è più portato a farlo e chi meno, ma ognuno di noi dovrebbe riscoprire, con la semplicità dei piccoli, una dote innata e semplicemente sopita in sé.

Osserviamoli, i bimbi, nel gioco: ogni cosa che prendono in mano prende vita e può avere una storia. Quante volte abbiamo comprato giochi impossibili e introvabili ai nostri figli, magari per Natale o per il compleanno, rimanendo delusi nel vedere che, infine, il fiocco o quella carta particolare con cui erano incartati i giochi hanno destato la sua attenzione più del tanto agognato oggetto che avevamo pensato per loro?

Un cucchiaio di legno diventa una magica bacchetta, due si trasformano in uno strumento musicale. La confezione dei biscotti, schiacciata e riaperta, fa un rumore per loro piacevolissimo. Le scarpe di mamma poi… Ogni cosa, vista con gli occhi di un bambino, può essere un gioco.

Certo, i bimbi hanno la capacità di essere talmente imprevedibili che alcuni, dopo tre minuti con un gioco, hanno bisogno di qualcos’altro, e così via, alla ricerca di mille divertimenti impossibili nell’arco di una giornata. Certi altri bambini, invece, sono capaci di giocare con qualcosa per ore, senza distrazioni.

Non si tratta di avere bimbi più o meno annoiati o “nervosi”, semplicemente di aver figli che esprimono in modi diversi la loro creatività.

Mi piace pensare che i bimbi che cambiano continuamente gioco siano particolarmente creativi e che possano essere, un domani, quegli adulti che sanno passare da un lavoro all’altro, alle volte con il rischio di farsi travolgere, ma mai persi nella routine quotidiana.

I bambini che passano ore con lo stesso gioco, analizzandolo in ogni suo aspetto, mi piace invece pensare che siano i ricercatori di domani, quegli adulti capaci di rimanere concentrati davvero a lungo su un lavoro, sviluppandone tutte le possibilità. Chissà se è davvero così. Chissà.

Resta il fatto che noi adulti dovremmo osservare, a mio avviso, più spesso, il gioco dei bambini e, se ci riusciamo, ritornare al loro mondo, lasciandoci trasportare dal loro entusiasmo, anche se dura pochi minuti.

Credo che per le nostre attività mentali sia qualcosa di stupendo ed unico, quasi terapeutico, in alcuni casi. A Bolzano, dal 14 al 16 febbraio, grazie ad Expogames, sarà anche possibile vedere moltissimi bambini intenti nelle attività di gioco, interagendo, alcune volte, con loro. Se siete in zona o a poche ore di macchina, valutate un weekend in Alto Adige per Expo Games con i vostri bimbi. Tornate, per un weekend, a giocare.


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Silvia Signoretti

Parte dello staff Baby Bazar, appassionata di web marketing, adoro la vita social online o offline. Nel tempo libero amo stare con gli amici, leggere, ballare, visitare posti nuovi.

Mi appassionano la fotografia, le nuove tecnologie (sono Android addicted) e il buon vino. Qualche anno fa la folgorazione: l'Irlanda. Ne sono rimasta incantata. Sperando di tornarci presto... sogno un cottage in riva al mare! Questo è il mio blog, in cui parlo di marketing e comunicazione per le reti di negozi e i franchising