Storia di una piccola goccia d'acqua

Venerdì 21 Marzo 2014

C’era una volta una Piccola Goccia  d’acqua alla ricerca di una casa. Se ne stava sulla sua nuvoletta e guardava la terra con curiosità. “Vieni con noi ti divertirai” Le dicevano le altre goccioline prima li lanciarsi sulla terra. Un po’ le invidiava, lo sapeva che stavano andando in posti divertenti.

“La vedi quella bella margherita laggiù? Io diventerò parte di lei, un bambino poi mi coglierà per regalarla alla sua mamma: il mio compito è importante. Quel fiore dovrà essere bellissimo!” Le diceva una gocciolina prima di scendere come pioggia leggera in un grande prato.

La vedi quella distesa d’acqua grande grande? Si chiama oceano, io ne farò presto parte, vedrò pesci bellissimi e vivrò avventure straordinarie che le mamme racconteranno ai bambini prima di metterli a nanna.” E anche questa gocciolina se ne andava... pesante: pronta a tuffarsi in mille avventure!

BOOOM BOOOM! “Ecco un temporale! Ora tocca a me, sentirai che baccano faremo noi gocce insieme ai tuoni e ai fulmini questa notte, i bambini si spaventeranno ma le loro mamme saranno pronte a consolarli. Regaleremo a quelle famiglie un po’ di coccole in più. Le coccole sono belle, quindi il nostro è il compito più importante di tutti!” E via una goccia veloce, che subito si perde in mezzo a mille altre.

Io andrò a posarmi in quel vaso laggiù, vedrai come sarà felice il bambino che abita in quella casa quando vedrà che il semino che ha piantato sta finalmente diventando una piantina.” Diceva una timida goccia di rugiada.

Io andrò in quel grande campo, li si coltivava il grano: diventerò farina, poi pasta. Chissà come mi cucineranno, chissà che storie allegre si racconteranno intorno al tavolo a cui sarò invitato” Questa goccina parlava con aria di superiorità, pensava davvero che il suo compito fosse il più importante di tutti.

Una goccia se ne stava spaventata in un angolino della nuvola: non voleva scendere “che succede?” le chiede la Piccola Goccia. “Ho paura di finire in uno scarico senza fare nulla di importante. La gente in questo paese butta via tanta acqua, apre i rubinetti e se ne dimentica. Così noi finiamo sotto terra, veniamo dimenticate.” Io non voglio essere dimenticata!”

Piccola Goccia, mentre torna ad osservare il mondo ha una certezza in più: non vuole finire in uno scarico.

Passano i giorni, e vede tante cose: bambini che giocano con i secchielli pieni di sabbia e acqua, ragazzi che corrono su stradine di montagna e poi si fermano assetati a bere dalle loro borracce, mamme che puliscono casa aspettando che i loro bambini tornino da scuola.

Osserva grandi campi pieni di verdure e le grandi pompe che li innaffiano. Vede papà che si fanno una doccia la sera appena tornati a casa dal lavoro.

Vede bambini che corrono e ridono sotto le girandole; e vorrebbe quasi scendere a giocare con loro: sembra davvero divertente!

Vede delle persone vestite di rosso che con l’acqua riescono a domare dei pericolosissimi incendi...

Ma vede anche solitarie gocce che scendono da un rubinetto che perde, rivoli d’acqua buttati da una fontanella chiusa male, vede persone sprecare l’acqua a loro disposizione come se non dovesse finire mai. E questo la rende molto triste.

Viaggiando arriva in un paese dove tutto è marrone, dove gli alberi sono pochi e dove le persone camminano per chilometri per arrivare a una pozza d’acqua.

“Quello è il mio posto” pensa. E così si lascia la sua nuvoletta e scende leggera, per posarsi sulle labbra di una bambina che aveva davvero tanta, tanta sete.

Buona giornata mondiale dell’acqua a tutti!


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.