Dislessia: diamoci una mano!

Venerdì 12 Marzo 2010

logo agiadLa parola dislessia si sente usare spesso, ma il più delle persone non ne conoscono il vero significato.

Abbiamo contattato l'associazione A.G.I.A.D. che ha scritto il seguente articolo per fornire informazioni importanti a mamme e papà di Baby Bazar sulla dislessia.

 

 

Spesso sentiamo usare la parola dislessia da persone che si intendono poco o nulla dell'argomento e tante volte potremmo aver usato anche noi questo termine senza capirne a fondo il significato. Un bel giorno, però, succede qualche cosa di nuovo che può cambiare totalmente la tua vita, il tuo modo di pensare e di rapportarti con tuo figlio. Una sola frase "Signora suo figlio è dislessico". Ed è in quel momento che un turbine di emozioni, di pensieri, di domande si affollano nella nostra testa.

Ma cos'è la dislessia? Come riconoscerla prima che sia tardi?

Ci sono molti segni della dislessia, che possono comparire già nell'infanzia, e saperli notare è importate per indurci a richiedere il parere degli esperti.

1. Indicatori persistenti (riscontrabili sia nel bambino che nell'adulto)

• Giorni buoni e cattivi senza ragione
• Confusione tra parole che indicano direzioni, ad esempio dentro/fuori, su /giù, destra/sinistra
• Difficoltà nelle sequenze, ad esempio in quelle dei giorni, dei mesi, dei numeri
• Una storia familiare di difficoltà in lettura o scrittura

2. Indicatori prescolari

• Frasi confuse
• Sostituzione di parole, ad esempio girante per tornante
• Difficoltà nel ricordare il nome appropriato degli oggetti
• Difficoltà nell'imparare rime o parole con assonanze
• Sviluppo parecchio ritardato del linguaggio

3. Indicatori prescolari non legati al linguaggio

• Persistenti difficoltà nel vestirsi in modo efficiente e mettersi le scarpe in modo corretto
• Ama sentir leggere, ma non mostra segni di interesse verso lettere o parole
• Viene spesso accusato di essere disattento o non ascoltare
• Movimenti irruenti con conseguenti cadute
• Difficoltà nell'uso della palla: prenderla, lanciarla o farla rimbalzare
• Difficoltà nel battere le mani seguendo un semplice ritmo

4. Indicatori nella scuola primaria

• Difficoltà nel leggere e scrivere
• Pone le figure e le lettere nel modo sbagliato
• Difficoltà nel ricordare tabelline, alfabeto, formule
• Quando scrive le parole dimentica alcune lettere o le mette nell'ordine sbagliato
• Confonde b con d e p con q
• Necessita dell'uso delle dita o fa piccoli segni sulla carta per eseguire semplici calcoli
• Bassa capacità di concentrazione
• Problemi nel capire ciò che legge e scrive
• Impiega molto tempo nei componimenti scritti
• A ritmo elevato ha problemi di linguaggio

5. Indicatori nell'età scolare non legati al linguaggio

• Difficoltà nell'allacciarsi le scarpe, annodare, vestirsi
• Difficoltà nell'indicare destra o sinistra, l'ordine dei giorni della settimana, dei mesi, etc
• Vi sorprende perché molto perspicace e sveglio
• Poco senso dell'orientamento
• Bassa autostima e ha una immagine di sé negativa

Questi sono tutti i sintomi possibili, ma un dislessico non necessariamente deve presentare tutte queste problematiche, basta la combinazione di alcune di esse per darci un segnale che qualche cosa non va.

Spesso, prima della diagnosi, insegnanti e genitori continuano a considerare il bambino molto intelligente ma svogliato e per questo viene spronato ad impegnarsi di più. In realtà il bambino si sta già impegnando molto, ma ci impiega più tempo degli altri e siccome questo gli costa fatica e nessuno, lui compreso, sa perché ci voglia così tanto per fare cose semplici come leggere e scrivere, il bambino comincia lentamente a perdere la sua autostima fino al punto di auto convincersi di essere stupido.

Una diagnosi precoce, verso la fine della seconda elementare o l'inizio della terza, può aiutare il bambino a prendere coscienza delle sue difficoltà e aiutare genitori e insegnanti a utilizzare il giusto linguaggio e la giusta metodologia didattica per supportarlo, così da essere sempre al pari con i suoi compagni.

Un bambino dislessico non alcun problema cognitivo, anzi la sua intelligenza è pienamente nella norma e in alcuni casi anche superiore, ed è per questo motivo che vengono scambiati per fannulloni.

Da mamma di ragazzi dislessici mi sento di suggerire alle altre mamme di prestare attenzione ai comportamenti scolastici dei propri figli e di non spaventarsi quando si prospetta una possibile diagnosi di dislessia. Gli accertamenti da fare non sono invasivi, ma sono semplici test svolti in un ambiente sereno e tranquillo.

Un'ultima precisazione: la dislessia fa parte di una più ampia categoria di particolarità che prendono il nome di DSA (Disturbi specifici dell'apprendimento). La dislessia è la difficoltà di leggere in modo corretto e fluente, la Disortografia è la difficoltà di fare proprie le regole ortografiche (viene meno l'automatismo), la disgrafia è la difficoltà di scrivere in modo chiaro e fluente e la discalculia è la difficoltà a far proprie le regole matematiche e l'incolonnamento dei numeri o la progressione e la regressione della linea dei numeri.

Tutte queste caratteristiche possono essere oggi supportate da strumenti informatici e da una didattica più orientata all'esperienza visiva che allo studio prettamente mnemonico.

A.G.I.A.D.



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