Quando cade un dentino... ma viene la fatina o il topolino?

Sabato 07 Giugno 2014

Non esiste una data giusta per perdere il primo dentino. Gaia lo ha perso a 5 anni 4 mesi e una manciata di giorni, verso le 18.30 di sera, a casa di amici. No, è sbagliato dire che lo ha “perso”, lo ha direttamente “espulso” stava parlando e questa cosa bianca e piccolina si è catapultata fuori dalla bocca. Non sapevamo neanche che stava dondolando.

E’ stata una sorpresa, quindi non avevamo neppure potuto preavvertire la fatina (o il topolino?) che di lì a poco avremmo avuto l’onore di ospitarla a casa nostra.

Fatina o topolino?

Questa è stata una scelta che mi ha mandato un po’ in crisi, non mi ero documentata sulla territorialità delle 2 figure quindi mi sono affidata all’istinto di Gaia e le ho chiesto “ma tu sai chi passa? Fatina o topolino?” Lei mi ha guardato con il suo sguardo da “mamma devo proprio spiegarti tutto” e con voce sicura mi ha informato “Dipende, lo scopri la mattina: la fatina ti lascia un soldino, mentre il topolino ti porta un regalo”.

Problema risolto: a casa nostra sarebbe passata la fatina. Fortuna che non ha detto che sarebbe passato il topino a lasciare il regalo: erano le 8 di sera e non avrei saputo dove andare a recuperare un dono degno di un primo dentino.

Nota folkloristica sulle fatine.

A casa nostra è passata anche la fatina dei capelli. Gaia aveva una lunga chioma verso il suoi 2 anni e mezzo, poi sua madre (la sottoscritta) ha deciso che i capelli corti sarebbero stati tanto più comodi. Quindi, sempre sua madre (sempre la sottoscritta- ma, vorrei fosse ben chiaro, vittima degli ormoni post gravidanza) ha detto alla suddetta figlia “amore, li tagliamo quei capelli che sei più comoda, poi arriva la fatina dei capelli e ti porta un regalo”. L’ignara creatura si è affidata alle cure materne che hanno ridotto la sua chioma bellissima in un caschetto sfilacciato che manco un cieco avrebbe potuto far di peggio. Però il mattino dopo aveva il suo regalo. E a distanza di anni pare che nessun trauma pagherà le ferie a qualche psicanalista.

Ma ho divagato. si stava parlando della caduta dei dentini.

Caduto il primo dente piano piano (ma neanche troppo) hanno iniziato a seguire tutti gli altri. Oggi alla soglia dei 7 anni ha all’attivo 8 denti persi, un conto-salvadanaio di tutto rispetto, e una serie di foto delle sue finestre che mostra orgogliosa a parenti e amici solo perché è ancora piccola. Prevedo che arrivata alla pubertà le prenderà tutte per farne un falò.

Quanto ci mettono i denti a ricrescere?

Boh. Io ad un certo punto disperavo di vederla mai con i suoi dentini nuovi: ci hanno messi mesi prima di decidersi a ricrescere. E quando dico mesi non rendo bene l’idea, il dente caduto a ottobre è ricresciuto nell’estate successiva. Quindi niente fretta, pazienza e sangue freddo.

Quando il problema è il fratellino.

Immaginate la scena: Gaia arriva felice con il suo dente in mano. Il suo fratellino di 4 anni la guarda un po’ stranito, guarda la cosa bianca che ha in mano, realizza che è un dente.

Realizza che sua sorella ha perso un dente mentre lui li ha ancora tutti fermamente ancorati alla loro gengiva, quasi tutti intatti (uno si è scheggiato in circostanze tuttora ignote), e bianchissimi. Tragedia. Il fratellino non riesce ad accettare il fatto che a lui non dondola nemmeno un dente. Alla fine Siamo riusciti a calmarlo scendendo a patti “si amore, effettivamente quel dente...” “tre” “Si amore, effettivamente quei 3 denti lì dondolano un pochino, ma è ancora presto, aspetta un po’ poi vedrai che prima o poi cadono”.

Quando il problema viene dall’esterno.

Questa non vi chiedo di immaginarla. E’ surreale. Eravamo in campeggio e Gaia mostrava tronfia e felice la nuova finestrella ai nostri vicini di piazzola.

Una signora le chiede “ma che bella finestra. Cosa ti ha portato il topolino?” Gaia “è venuta la fatina e mi ha portato 14 soldi.” Fiera delle sue doti matematiche sopraffine (d’altra parte doveva ancora iniziare la prima) ha informato la curiosa signora che le erano arrivate ben 14 monetine.

Questa si gira verso di me e mi dice “Già, 14 euro, i bambini di oggi sono esigenti, non si accontentano delle monetine. Vogliono i soldi di carta (chi?!??!!), pensa che mio nipote ha perso il dentino una sera a casa mia ma io non avevo soldi in carta...” l’ho interrotta urlando “il topolino!!!” lanciando sguardi nervosi a mia figlia e sguardi laser alla signora, ma lei non ha colto ed è andata avanti con il suo racconto.

Il succo è che è andata a a farsi prestare 50 euro da una vicina di casa, così quelli e le monete che aveva, raggiunevano la cifra, secondo lei consona, che un topolino poteva portare in cambio di un dentino bianco. Come Gaia non abbia colto il discorso rimane un mistero. Come io non le sia saltata al collo rimane un mistero ancora più grosso. Cosa diamine dovrebbe farsene un bambino in età prescolare di 50 euro è una cosa che non voglio nemmeno sapere.

Ma la fatina (o il topolino) che se ne fa dei denti?

Una ragazza tempo fa mi ha raccontato che in Germania, leggenda vuole, che la fatina prenda i denti, li trituri e ci costruisca delle case. Forse avrei preferito ignorare, però la cosa si riallaccerebbe alla perfezione allo stile dark delle favole della nostra infanzia (lo sapete vero che una sorellastra di Cenerentola si era mozzata le dita e l’altra il tallone per cercare di entrare nelle mini scarpette di cristallo?)


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.