Come cambiamo tra la prima e la seconda gravidanza

Mercoledì 06 Agosto 2014

Tra il primo e il secondo figlio c’è una certa differenza. Un po’ è merito dell’esperienza: ci sentiamo delle veterane nel campo della maternità: non c'è la paura dell'ignoto e sappiamo che possiamo sopravvivere a questi piccoli esserini urlanti. L’anzianità ci rende temerarie o forse solo stanche. Un po' è che non abbiamo tempo di preoccuparci, ecco forse è soprattutto questo: con un bambino piccolo da accudire, il tempo da dedicare alla pancia cala drasticamente.

Fatto è che tra il primo e il secondo figlio c’è una netta diversità di trattamento. Questa diversità di trattamento è chiara già durante la gravidanza.

FOTO DURANTE LA GRAVIDANZA

Primo figlio: Foto del test nella scatola, foto del test positivo, foto dei futuri papà e mamma con il test positivo (e vabbeh sorvoliamo che poi li ci abbiamo fatto sopra la pipì), foto della pancia (che pancia ancora non è non lo sarà per altri 4 mesi).

Hai foto del pancione dal giorno del test, al momento delle spinte, un milione e più di foto della tua trippa che ti ostini a mostrare a chiunque, compreso il lattaio e il postino che ormai se deve consegnarti una raccomandata si da malato. Hai foto delle ecografie, dei tuoi vestiti durante le ecografie, dei tuoi piedi sempre più nascosti sotto la pancia.

Hai le foto dei primi vestitini, del trio che vuoi comprare, della tua faccia felice vicino al trio.Ci sono le foto degli amici che toccano la pancia, del marito che la accarezza, del gatto che ci dorme sopra che “guarda che carino vuole proteggere il nostro bambino”.

Secondo figlio: hai la foto del test di gravidanza e una foto in cui in secondo piano, dietro al nonno che compie gli anni si intravede una cosa rotonda che potresti essere tu con il pancione. O una fit-ball.

PERCEZIONE DEL TEMPO IN GRAVIDANZA

Con il primo figlio: "Dai ancora una settimana e posso fare il test." "Dai ancora un giorno e posso fare il test." "Ancora 8 mesi, 3 settimane 2 giorni e lo stringerò tra le braccia" "Devo aspettare il terzo mese e mi passa la nausea." "Ancora un mesetto e lo sentirò muovere."  "Mancano 2 settimane, 3 giorni, 4 ore e 7 minuti alla morfologica." "Non vedo l’ora di superare il 7 mese che così anche se nasce non è troppo piccolo." "Mancano 2 mesi, 1 settimana, 3 giorni alla DPP." "La DPP è domani e non succede nulla." La DPP è passata da 14 ore e io sono ancora qui."

Con il secondo figlio: “Amore a te mica doveva venire il ciclo una settimana fa?” “Cavolo ieri c’era la morfologica e me la sono dimenticata”, “Ma quando era la DPP?” “Verso la fine di gennaio”

ANSIA DURANTE LA GRAVIDANZA

Con il primo figlio: "Non vedo l’ora che passino i 3 mesi. Così sono tranquilla." "Non vedo l’ora di sentirlo muovere. Così sono tranquilla." "Non si nuove da 2 ore. Starà bene?" "Non vedo l’ora di fare la prossima eco così sono tranquilla." "Ho appena fatto un’eco come ci resisto fino alla prossima?" "Non vedo l’ora che nasca. Almeno così sono tranquilla." "Era meglio quando era dentro la pancia. Almeno ero sicura che li stava bene!"

Con il secondo figlio: “lo hai già sentito muovere?” “Si l’altro giorno... o forse erano i fagioli!”

RAPPORTO CON IL CIBO IN GRAVIDANZA

Con il primo figlio: No il prosciutto crudo non lo posso mangiare. Il formaggio fresco meglio di no. La verdura cruda assolutamente no! Cotta ben cotta, praticamente bruciata che il virus della toxo è resistente! Il semifreddo no che magari è fatto con le uova crude. E fa lo stesso se è confezionato e di uova ha solo l’estratto, metti che sia estratto crudo? Ai frutti di mare non ci mi avvicino neanche al mare. Anzi metti via quelle conchiglie che non si sa mai! Verdura biologica a km zero, che per mio figlio solo il meglio. Niente zucchero che mi fa male.

Con il secondo figlio: Mi dai un’altra fetta di salame? Giuro che è l’ultima da domani smetto!


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.