Alimentazione dei bambini: consigli per l’inverno

Venerdì 31 Ottobre 2014

L’alimentazione dei bambini è un aspetto molto importante dell’educazione che vogliamo dare loro. E più di qualsiasi altro argomento solleva questioni di ogni genere.

Basta cercare ‘alimentazione sana nei bambini’ su Google ed escono un’infinità di risultati e articoli, spesso molto interessanti, ma che ci lasciano spesso smarriti tra migliaia di consigli diversi. C’è chi opta per la libertà di scelta del bambino, chi consiglia un rigido sistema di calcolo delle calorie e dei nutrienti, diete iperproteiche, diete vegetariane, e via discorrendo.

Ci sono alcune regole base da seguire che mettono d’accordo un po’ tutti i nutrizionisti e genitori accorti. L’educazione alimentare parte dalla famiglia e dall’esempio quindi tutti a casa devono mangiare una grande varietà di alimenti, preferibilmente di stagione, con 5-7 porzioni di frutta e verdura al giorno. Evitare il più possibile cibo spazzatura, merendine e fast food. Gli spuntini devono essere leggeri, prevalentemente frutta di stagione, yogurt o dolci fatti in casa così da evitare conservanti e zuccheri in eccesso

Se i vostri bimbi amano il cibo del fast food preparateglielo voi! Avete mai provato il McMamma (o il McPapà)? Basta preparare un panino con hamburger (di carne o vegetale, di ceci) e patatine cucinate in casa. Potete creare un grande evento o proporlo come premio per un bel voto, magari facendolo preparare proprio ai bambini.

Queste sono le regole d’oro, poche e facili da seguire. Poi si può seguire qualsiasi regime alimentare si preferisca, dal carnivoro al vegetariano (ben bilanciato e consigliati dal pediatra).

C’è un’altra regola che ritengo sia estremamente importante, non solo per una dieta sana ma per un intero stile di vita sano: l’ecosostenibilità.

L’industria alimentare è cambiata moltissimo negli ultimi 50 anni e sempre più il cibo che acquistiamo viene lavorato, raffinato, trasformato, inscatolato confezionato e imbottito di sostanze chimiche. Questo ha un risvolto negativo sia sulla nostra salute che sull’ambiente.

Pesticidi, fertilizzanti, coltivazioni intensive, impoverimento del suolo, perdita delle sostanze nutritive e anche perdita di amore verso la preparazione e la trasformazione del cibo fatta con le nostre mani.

Possiamo porre un freno a tutto questo e insegnare ai nostri figli il rispetto verso la natura, verso la sua saggezza, verso il cibo stesso? Ovviamente si e non è così complicato. Io credo che seguendo solo 3 principi si possa già fare molto.

1. Preferiamo frutta e verdura di stagione. La natura è estremamente intelligente. Fa in modo di far crescere e maturare la frutta e la verdura che sono più adatte al consumo in una data stagione.

Pensate al pomodoro. Matura in estate, grazie al calore del sole. Che senso ha mangiarlo a gennaio? Significa che viene fatto crescere in un ambiente non naturale, forzatamente, raccolto ancora verde e fatto maturare successivamente. Questo toglie al pomodoro gran parte dei suoi nutrienti che in natura hanno tempo di svilupparsi solo grazie al sole. Lo stesso vale per le mele, le fragole, le melanzane, etc.

Mangiando frutta e verdura di stagione ci assicuriamo l’assunzione dei nutrienti, sali minerali e vitamine di cui abbiamo bisogno. La natura è saggia, con le parole giuste lo possiamo spiegare anche ai bambini.

L’inverno offre opportunità meravigliose e una quantità di frutta e verdura che spesso sottovalutiamo, ma che soprattutto sono ricche di quelle sostanze che servono al nostro corpo ad affrontare la stagione fredda, vitamina C e A, ferro, acido folico, proteine. Possiamo anche scoprire o riscoprire alimenti che avevamo dimenticato. Mele, pere, kiwi, caki, noci, nocciole, porri, cavoli, broccoli, zucche, patate, topinambur, legumi in quantità, la lista è lunga e gli abbinamenti infiniti e squisiti.

2. Acquistiamo alimenti biologici se ci è possibile, uova da galline allevate a terra, carne e latte di animali che non siano vissuti negli allevamenti intensivi. È una bella impresa, mi direte voi, è costoso, e chi ci dice che il biologico sia davvero biologico? Si, sembra effettivamente difficile, ma non lo è e non è neppure costoso.

Il cibo biologico spesso non viene acquistato sia per i costi, che nelle grandi catene sono più alti, sia per una mancanza di fiducia nel sistema di coltivazione. Possiamo dire che ottenere la certificazione di coltivazione biologica non è così semplice e i controlli sono estremamente severi. Abbiamo quindi una certa sicurezza che ciò che ingeriamo non contenga sostanze nocive alla salute, pesticidi o fertilizzanti chimici. E chi vorrebbe rimpinzare i bambini di prodotti chimici?

Frutta e verdura sono necessariamente di stagione perché non si riuscirebbe, con metodi biologici, a far crescere un pomodoro a gennaio e la quasi totalità delle volte il sapore è molto molto diverso, più intenso, più vero.

Quanto agli allevamenti intensivi ci sarebbe da discutere per secoli sull’argomento. Per ora ci limitiamo a dire che gli allevamenti intensivi sono la principale causa di inquinamento ambientale. Coltivazione e allevamento ecosostenibili sono possibili e molti si sono attrezzati per questo rendendo più accessibili anche ai consumatori.

Il cibo biologico è più caro? Non necessariamente. Rivolgendosi direttamente alle aziende agricole, ai contadini, agli allevatori, ad un negozio di fiducia, nei mercatini, è facile trovare delle occasioni davvero uniche. Acquistando i prodotti tramite i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), che solitamente prediligono prodotti bio, è possibile risparmiare moltissimo.

3. Preferiamo i cibi fatti in casa. I cibi confezionati contengono additivi e conservanti dannosissimi per la nostra salute. Sicuramente ci vuole tempo e non sempre ne abbiamo, ma ci sono strumenti ed elettrodomestici che ci vengono in soccorso.

Uno yogurt autoprodotto è semplicissimo da fare, e con una buona yogurtiera (il costo è di 20-50€), nel giro di una notte avremo pronti i nostri yogurt, ricchi di fermenti lattici. Il profumo di una torta di mele o del pane fatto in casa, con una buona macchina del pane che fa tutto da sola in poche ore, una crema di cioccolato e nocciole fatta da noi in pochi minuti, non hanno prezzo dal punto di vista ambientale e della salute.

Se coinvolgeremo anche i bambini nella preparazione impareranno a poco a poco ad apprezzare sia il lavoro che il risultato che ne ricaveranno. Se facciamo cucinare un piato di piselli ai nostri figli apprezzeranno anche quelli…scommettiamo?

Ma la domanda vera di ogni genitore è: gli piacerà? Certo. Se mamma e papà per primi amano il cibo che cucinano, se propongono senza imposizioni una varietà di alimenti, se è, molto semplicemente, il loro modo di vivere il cibo e il piacere del cibo, perché no?



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