In principio c'era la Barbie...

Mercoledì 21 Gennaio 2015

In principio c'era la Barbie, forme perfette, trucco impeccabile, capelli biondi che scendono fluenti a coprire le spalle (beh per lo meno finché non si decide di fare il bagno con la propria Barbie, allora i capelli diventavano stoppa). Fianchi larghi giro vita stretta, petto. Cavolo una terza di reggiseno almeno, duro e sodo come solo un seno di plastica sa essere. Collo luunghissimo.

Non mi identificavo nella mia Barbie di sicuro, pur giocandoci tantissimo, non ho mai iniziato a camminare sulle punte ne ho provato a sorridere costantemente come se fossi vittima di una paresi facciale. Non mi identificavo in lei più di quanto mi identificassi in un omino del Lego: non ero gialla e quadrata e, cosa più importante, il mio corpo non era scomponibile. Cosa che tra l'altro mi sarebbe stata gran comoda se avessi intrapreso la carriera da prestigiatore come avevo pensato per un certo periodo tra i 6 e i 7 anni.

Allora perché mi disturbano così tanto i giochi di oggi? La Barbie era pressoché innocua. Faceva lavori interessanti: andava sula luna, sgobbava tutti i giorni in ufficio per poi uscire la sera a festeggiare con gli amici (con anni di anticipo rispetto Sex and the city), allevava pony, guidava macchine favolose e aveva case meravigliose dislocate in ogni punto strategico del globo. Insomma cosa mai potrei avere io in comune con lei?

Poi sono arrivate le Bratz, la cui utilità ancora mi sfugge. Truccate, con i labbroni rifatti e i piedoni enormi: chi dovevano rappresentare? Orribili mostri moderni rovinati dalla chirurgia plastica. Forse rappresentavano un monito: "attente ragazze a chi potrebbe essere il vostro dottore di domani, non fidatevi di nessuno!"

Sulle Winx, non vorrei spendere troppe parole. Le detesto. Giovani oche giulive e ammiccanti che in posa davanti al nemico si trasformano in eroine di dubbio gusto. Come dire: se non sai posare davanti ad una telecamera non sei nessuno.

Credevo di aver visto tutto, poi quest'anno (o forse l'anno scorso, ma noi le abbiamo scoperte quest'anno) sono arrivate le Monster High. Studentesse modello in una scuola di mostri. Belle o brutte? Istruttive o no? Sono combattuta. Da una parte mi verrebbe da difendere questi mostruose ragazze che incedono con orgoglio nonostante cicatrici e deformità, dall'altra mi chiedo un'altra volta "ma chi dovrebbero rappresentare?" Gli studenti di oggi sono tutti zombie? E in che modo essere zombi dovrebbe essere considerata una cosa positiva?

In ogni modo ho notato che nonostante la Bambie rimanga sempre fedele a se stessa le altre bambole hanno teste e occhi più grossi, seno inesistente (la rivincita delle piatte) e giro vita non pervenuto. Che ci sia sotto qualche messaggio che mi sfugge?


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.