Allattamento... ma quanto è più buono il latte della mamma

Giovedì 29 Gennaio 2015

Quando sono nata, quasi 36 anni fa, mia mamma, uscendo dall’ospedale stringeva tra le mani un campioncino di latte in polvere, che avrebbe dovuto supplire la sua mancanza di latte materno. Risulta curioso pensare a quante mamme in quegli anni hanno subito la stessa sorte. Viene quasi da pensare ad un bag generazionale: madre natura negli anni settanta ha deciso di negare a una quantità sospetta di mamme la capacità di allattare.

Fortuna vuole che in questo scenario apocalittico sia arrivato  lui, il latte in polvere che, come un mercenario dei film d'azione, in cambio di un pagamento (cospicuo) di denaro prometteva una crescita sana e felice!

I tempi poi sono cambiati e le mamme hanno ricominciato a produrre latte. Si potrebbe quasi gridare “al miracolo”, e in effetti di miracolo si tratta: gli interessi degli infanti sono stati anteposti agli interessi delle multinazionali produttrici surrogati all’attattamento materno.

L’allattamento rappresenta la croce di ogni neo mamma, domande come:

Mangerà abbastanza?

Il mio latte sarà abbastanza nutriente?

Come fa ad avere ancora fame?

Perché piange?

Ci tormentano e ci logorano. Inutile, per quanto ci sforziamo finiamo sempre con il sentirci inadeguate all’allattamento. Non è colpa nostra, solo che in questo momento altamente destabilizzante della nostra vita vorremmo avere il controllo almeno su qualcosa.

Fortunatamente oggi, come dicevo, le cose sono cambiate e non si esce più dall’ospedale con una bustina di latte in polvere infilata nella valigia, oggi si esce con la raccomandazione che l’allattamento materno è quanto di meglio si può offrire al proprio bambino e con il numero della lega del latte salvato sul telefonino.

Ma la tentazione di tenere un barattolo di latte in polvere di scorta nella dispensa è forte “solo per sicurezza, solo per le emergenze” il problema è che è praticamente certo che se si cede l’emergenza accade: che sia una notte particolarmente travagliata, un pianto che non trova pace, la tentazione di dire “proviamo e vediamo cosa succede" ci porta a cedere.

In tutto questo scenario ci sono pubblicità che fanno leva su questa insicurezza, che ci mostrano il latte confezionato come la soluzione di tutti i problemi. La soluzione alla stanchezza cronica, agli errori che compie in buona fede... risolve anche il problema del bagnetto troppo caldo! E si che è capitato anche a me di “lessare” Samuel una volta... colpa dell’allattamento materno!

Tutto questo per dire che chi allatta al seno è un genitore migliore di chi allatta con i sostituti dell’allattamento? No, ci mancherebbe. Solo che una mamma, ha bisogno di sostegno e che magari, prima di affidarsi alla sicurezza di un barattolo, bisognerebbe cercare aiuto e risposte da chi ci può davvero aiutare.


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.