Bambini sintetici? No, solo bambini

Martedì 17 Marzo 2015

Proprio ieri parlando con un'amica si diceva che un figlio non si fa per logica. Se io avessi aspettato il momento giusto in questo momento non sarei madre, Gaia e Samuel sarebbero poco più di un desiderio inespresso e la razza umana sarebbe sull'orlo dell'estinzione. Perché ammettiamolo: esiste un momento giusto?

Decidere di mettere al mondo un figlio non è solo un atto d'amore, è un atto di follia, una scommessa che facciamo con il nostro futuro, un lancio di dadi sperando che escano i numeri giusti. Per questo motivo nonostante, la disoccupazione, l'inquinamento l'allarme sociale; ma allargando gli orizzonti, nonostante guerre, alluvioni, siccità e situazioni di forte degrado i bambini continuano a nascere, perché gli esseri umani hanno tanti difetti, ma hanno anche una cosa unica che li distingue da qualunque altro essere sul nostro pianeta: la speranza.

Tutta questa premessa per parlare di quanto affermato da Dolce e Gabbana in una recente internvista. Volendo scrivere la mia opinione riguardo i "figli della chimica" la prima cosa sensata che ho deciso di fare è stato andare a cercare l'intervista originale (che non avevo letto) per potermi fare così una mia opinione. Si perché in rete hanno avuto molta più risonanza le contro-interviste, dai tweet di Elton John alla lettera di Heather Parisi.

Come prima cosa posso dire con assoluta sicurezza che seguendo l'onda senza approfondire mi ero fatta un'idea del tutto sbagliata, come spesso capita, ma questo non significa che appoggio quanto dichiarato da Dolce, si perché è lui che ha dichiarato che "Non abbiamo inventato mica noi la famiglia... tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono quelli che io chiamo i figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre."

Il fatto è proprio questo, un bambino non chiede spiegazioni, un bambino vuole (e deve) crescere, in un ambiente sano, pieno d'amore, e dove c'è scritto che in una "famiglia tradizionale" ci sia più amore rispetto ad un'altra famiglia? E cos'è una famiglia tradizionale? Un bambino guarda il mondo senza la malizia di noi adulti. Non si pone domande sul significato di "famiglia tradizionale". Non gli interessa.

Sono mamma, i miei figli sono nati naturalmente dopo un numero ridicolo di tentativi insieme all'uomo con cui ho deciso di vivere per tutta la vita, ma cosa avrei fatto se il fato o il destino avesse scelto per me diversamente? Come mi sarei comportata se non avessi potuto avere un figlio?

Ho girato la domanda a Rossana Fastigari, che vi avevo già presentato in una precedente intervista, mamma come me, nonostante i suoi figli "sintetici" siano nati grazie alla fecondazione eterologa selettiva, lei è una mamma single con un entusiasmo e una vitalità che conquista.

E' da prendere d'esempio? Si, perché ha lottato per la sua maternità, nella sua famiglia non manca un papà perché lei è mamma, papà... e anche qualcosa di più, poi i suoi bambini possono contare sulla presenza costante di parenti e amici (per tacer del cane), che rendono la sua casa unica e piena d'amore. La sua famiglia è meno famiglia della mia? Io so che non lo è, e invito chiunque la pensa in modo contrario a riflettere su questo aforisma

Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perché ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un’altra è pensare che il tuo sia l’unico cammino. (Paulo Coelho) 





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.