3000 anni di storia del ciuccio

Martedì 07 Aprile 2015

Il ciuccio, croce e delizia, croce e delizia di mamme e papà. Usarlo o non usarlo? Per quanto tempo? Meglio ciuccio o dito? Se ne potrebbe parlare all’infinito. Personalmente sono pro-ciuccio, ma forse perché non ho avuto grandi problemi.

Solo per dire, mentre il mio grande ha sempre preferito il dito al ciuccio, perdendo il ‘vizio’ autonomamente con la nascita del fratellino, e senza avere nessun tipo di conseguenza sul palato, il piccolo ha usato il ciuccio molto poco, lo detestava, men che meno il dito, nulla placava i suoi capricci. Eppure la sua strada con il dentista è appena incominciata e sarà lunga, molto lunga.

Ma non è di questo che vi voglio parlare, ma della storia del ciuccio nel corso dei secoli. Wikipedia ci racconta che i primi ciucci possono essere fatti risalire a 3000 anni fa. In Italia e Cipro pare siano stati rinvenuti piccoli animali di argilla da appendere al collo dei bambini con un’apertura in cui in versare probabilmente miele da far succhiare al piccolo.

Questi succhiotti furono utilizzati fino al medioevo quando si iniziarono ad usare dei sacchetti di lino intinti nel miele o in acqua zuccherata per calmare i bambini. I rimedi per placare il pianto del bimbo erano dei più vari. All’interno dei pezzi di stoffa annodati, che potevano essere anche le lenzuola del lettino del piccolo di notte, venivano poste diverse sostanze dolci, dal miele al latte zuccherato, ma anche, incredibilmente, laudano dolce (una mistura di oppio e alcol) o semi di papavero.

Nell’Ottocento, grazie al Cielo, molte di queste pratiche vennero abbandonate, grazie anche al fiorire delle varie discipline mediche. Non solo ci si rese conto dei grossi danni che certe sostanze potevano provocare ad un neonato, ma anche che questi ciucci modificavano il normale sviluppo del palato e della dentizione.

Il primo prototipo di succhiotto in gomma anatomico fu brevettato nella prima metà dell’Ottocento e molte madri e balie decisero di passare dal succhiotto in stoffa ad un più igienico succhiotto in gomma. L’odierno succhiotto vide la luce agli inizi del 1900 quando venne depositato il brevetto del ‘baby comforter’ negli Stati Uniti.

Ma lo sapete che esistono anche succhiotti per adulti? Neppure io volevo crederci e ancora meno all’uso che se ne fa. Non si tratta solo di succhiotti proporzionati alla bocca di un adulto. Vengono utilizzati certamente nell’Infantilismo parafilico (il desiderio di comportarsi ed essere trattato come un neonato, indifeso e bisogno di attenzioni), ma un particolare succhiotto, il Glot-up, contrasta anche patologie quali il bruxismo e la malocclusione, al pari di un normale byte. Recenti studi pare dimostrino la sua efficacia nella cura della roncopatia.

Insomma il ciuccio ci piace. Tranquillizza i bambini, a volte quando glielo diamo lo facciamo un po’ anche per noi, li aiuta a superare il distacco dalla mamma, soprattutto quando dormono. Ma crea anche qualche disagio, fisico e psicologico, quando viene utilizzato troppo a lungo.

Ma io mi fido della saggezza millenaria. Certo non darò mai il laudano ai miei bambini, il miele e le sostanze dolci rovinano i denti, anche quelli che non sono ancora spuntati, ma l’atto di succhiare inizia nella pancia della mamma e ha un suo perché, lo sapevano anche 3000 anni fa. Lungi da me contrastare madre natura!



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