Mandala con mamma FaTata a Baby Bazar

Venerdì 10 Aprile 2015

Da tempo, sia io che mia figlia, tipicamente durante uggiose e fredde giornate invernali, amiamo concentrare le nostre energie nella tessitura di semplici mandala chiamati “Occhio di Dio”, ai quali lei ama anche appendere “piccoli tesori” scelti tra quelli raccolti durante le nostre passeggiate in natura (pigne, piume, sassolini, semi, conchiglie…), che vanno poi a decorare gli angoli più bui di casa nostra per donar loro una luce del tutto particolare.

Per la creazione di questo manufatto, conosciuto anche fra gli Scouts, si parte scegliendo due rametti (o anche due stecchi da spiedo, o due stuzzicadenti se amiamo le miniature) che vanno legati insieme; ad essi, un filo di lana o cotone multicolore o fili di diverso colore annodati tra loro, vanno man mano a creare questa tessitura.

L’Occhio di Dio è un'antica pratica contemplativa e spirituale per molti popoli indigeni e le credenze che li circondano variano con la posizione e la storia: gli Huicholes del Messico, che li realizzano in particolar modo durante la festa di Wimakwari (zucca), altre popolazioni indiane (Navajo, Lakota), della Bolivia, del Cile e del Tibet.

Venivano spesso intrecciati in solitudine oppure, in altre situazioni, la loro costruzione era un aspetto di impegno comune e di connessione.

La sua forma più semplice è quella a quattro punte, (che rappresentano terra, fuoco, aria e acqua uniti dal filo al “divino” verso il centro), ma se ne possono creare anche di molto più articolati.

La trama angolare dei fili di lana simboleggia il mezzo per cui il la divinità vede e comprende i misteri del mondo: secondo la credenza, le bacchette dell’intelaitura sono magiche e costituiscono la preghiera con cui attirare l'attenzione del dio che si degnerà di ascoltare e dare la sua protezione a chi lo riceve o alla casa.



La tradizione vuole che, quando nasce un bambino, il padre inizi la costruzione di un "Occhio" e aggiunga un giro di un altro colore, ad ogni anno di età del bambino, fino all'età di cinque anni. Si possono costruire mettendoci un intento o una preghiera e, dopo averlo finito, si appendono a un albero, o si mettono nella terra, fino a quando l'intento si avvera; possono venire bruciati o lasciati dove li avevamo messi.

Siamo ormai giunti all’atteso “Baby Bazar Party” di primavera, occasione d’incontro, scambio, esperienze e buoni acquisti presso i punti vendita Baby Bazar.

Anche questa volta, noi Mamme FaTate saremo a disposizione dei bimbi e delle famiglie per allietare questo tempo insieme proprio con questa proposta.

Anna, nel punto vendita di Milano Giambellino, accompagnerà in questa esperienza i bambini; Sarah a Busto Arsizio proporrà questo laboratorio agli adulti, che tesseranno insieme seduti in un grande cerchio, all’interno del quale i loro bimbi potranno giocare, osservare, partecipare, ascoltandoli recitare per loro mantra e filastrocche che li accompagneranno.

Sarah, Samantha, Daniela e Anna Clara

Siamo le Mamma FaTata: Mamma, come la nostra prima missione, FaTata, perchè abbiamo scelto una professione, la tata appunto, per accudire i bimbi che ci vengono affidati, oltre ai nostri, con uguale calore, cura e dedizione, Fatata, perchè riuscire a cogliere e portare quell'attimo incantato ad ogni bimbo, in ogni situazione, è un'arte preziosa e un po'magica che noi stesse cerchiamo di coltivare e crescere ogni giorno di più, in vari modi ed occasioni...

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