I grandi traumi dell'infanzia... Li ricordate?

Venerdì 09 Ottobre 2015

Chi dice che essere bambini è semplice sicuramente non si ricorda com'era l'infanzia. Una volta Gaia, quando aveva più o meno 2 anni, ha iniziato a piangere disperata davanti al piatto di pasta. Era inconsolabile e tra un singhiozzo e l'altro sillabava una parola che poteva essere "nuvole". O "brugole" ad essere sinceri.

Abbiamo guardato fuori dalla finestra con aria preoccupata il cielo terso mentre mio marito mi faceva notare che era meteoropatica esattamente come me. Alla fine abbiamo scoperto che il motivo di tanta desolazione era che le avevamo dato la forchetta sbagliata: lei voleva la "forchetta delle nuvole" un antico cimelio di famiglia, regalatoci da chissà da quale parente che se ne era voluto liberare ma che aveva un intricato disegno "nuvoloso" sul manico.

Da quel momento non ha più pianto per la forchetta, anche se motivi di disperazione ne ha trovati altri... molti altri.

E voi li ricordate i vostri traumi dell'infanzia? Eccone alcuni.

Lo ricordo come fosse ieri, i miei mi avevano regalato, dopo settimane che li supplicavo, la bellissima puffetta ballerina. Con il suo tutù rosa e le scarpette in punta era bellissima, occhi chiusi sognanti braccia protese verso il cielo in una piroetta eterna, la adoravo! Ci ho giocato si e no 10 minuti, prima di essere chiamata per la cena. Quando sono tornata il nostro cane, aveva banchettato con il viso della mia puffetta trasformandola nel "puffo senza volto". Ho singhiozzato inconsolabile per un'ora intera.


Per i bambini ci vorrebbe un cono particolare, non so, più contenitivo sicuramente. Quante volte vi è capitato di uscire dalla gelateria, dare appena un paio di leccate e vedere la vostra pallina di gelato che cade inesorabilmente sull'asfalto? A me è capitato spessissimo!


La peggiore in assoluto. I bambini adorano i palloncini, quando poi i palloncini volano li amano ancora di più. Ai miei figli quando ne compro uno (o più facilmente quando ce ne viene regalato qualcuno a qualche festa) lo lego al braccio con 45 nodi e intimo loro di tenerlo con attenzione e non mollarlo mai. Manco fosse un cane pronto a lanciarsi al collo di un suo collega canino. Nonostante i miei avvertimenti però, capita che il palloncino voli via lontano. Avete mai sentito i pianti di un bambino che vede volare via il suo palloncino? Strazianti!

Anche questo arriva dalla mia infanzia. Non avevo una casa particolarmente rumorosa, ma con il vento capitava che le tapparelle scricchiolassero un po'. Ci ho messo anni prima di accettare che fossero semplici rumori fisiologici di ogni casa e non un fantasma che passava avanti e indietro dalla mia finestra.

Sei tornato da scuola, hai fatto i compiti e finalmente puoi scendere a giocare con gli amici. A te sembrano passati si e no 15 secondi che tua mamma ti chiama per la cena. Ovviamente sei il primo. Da casa ascolti le urla dei tuoi amici che immagini stiano facendo il gioco più divertente del mondo.

Ero alle elementari ma la ricorderò sempre l'espressione della mia compagna di classe quando, al momento della merenda si è accorta che sia mamma si era dimenticata di metterla nello zaino. Disperazione allo stato puro. Ricordo anche di averle dato metà della mia merenda, fortunatamente. Così quello è diventato un bel ricordo e non uno di quelli ci cui ci si vergogna tantissimo!




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