Inverno: come reagisce una mamma freddolosa

Giovedì 26 Novembre 2015

Quest’anno ormai lo avevo dato per perso. Cosa? Il freddo.

Quando a metà novembre ho visto che si poteva ancora andare in giro con la giacchetta da mezza stagione avevo pensato “Oh vabbè ormai che comincerà mica a fare freddo ora?”. Non che mi dispiacesse anzi!

Certo un Natale senza neve non è la stessa cosa, ma ce ne possiamo fare una ragione.
Poi invece il freddo è arrivato. Potente, cattivo. Freddissimo. Lo so. È una cosa bella perché l’ecosistema ha bisogno anche del freddo, se i ghiacciai si surriscaldano è una cosa davvero grave e tutto il resto.

Solo che dopo ben 36 inverni passati a questa latitudine ancora mi ritrovo a pensare “ma come fa il freddo ad essere così freddo?” Non mi ci abituerò mai. Un po’ come non mi abituerà mai al dentista e al fatto che quando vado in città (quelle poche volte) ci metto una mezza eternità per trovare parcheggio.

Insomma, inizia ufficialmente quel periodo dell’anno in qui penso “ma quanto cavolo di freddo fa?” Mi illudo che questo sia l’apice e che sia cominciato il lento viaggio verso la primavera, il problema è che, ricordi delle passate stagioni (ne ho ben 36 all’appello come dicevo), mi suggeriscono che posso dimenticarmi magliette e caviglie scoperte fino al prossimo aprile (se butta bene). Non ce la posso fare!

Per quello che mi riguarda in questa stagione si intuisce solo vagamente che, sotto tutti quegli strati e strati e strati di vestiti si nasconde in realtà una persona: sono più coperta di un lappone che gira in bicicletta e ciò nonostante ho ancora freddo.

Ovviamente, se ho freddo io, devono avere freddo anche tutti quelli che mi circondano, per osmosi. Così Samuel e Gaia vengono vestiti di conseguenza con l’ovvio risultato che quando giriamo insieme sembriamo 3 Barpapapa con ridotte capacità motorie.

“Mamma non riesco a camminare, se non nuovo bene le gambe.”
“Non preoccuparti amore, poi le 3 paia di pantaloni che indossi si ammorbidiscono.”

“Mamma io ho caldo posso togliere il paraorecchie?”
“No, che quello aiuta a tenere il cappello di lana ben calato sulla fronte.”

“Mamma non ci vedo bene con la sciarpa davanti agli occhi”
“Amore ti guido io non ti preoccupare!”

Fai tutto questo per loro, così non si ammalano. Si dai ammettiamolo, lo fai un pochino anche per te

Salvo scoprire che poi, quando vai a prenderli alla fermata dell’autobus dopo la scuola, loro in un atto di ribellione si è sono tolti tutti gli strati di vestiti che avevi amorevolmente fatto indossare, alzano le braccia al cielo e scoprono la pancia.

Colpi diritti al cuore per una mamma freddolosa!





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.