Chi porta i regali ai bimbi? Le origini dei porta-doni

Non so a casa vostra, ma qui la letterina per Babbo Natale è stata scritta ancora a inizio novembre. Certo da allora le richieste sono cambiate tre volte, a seconda dei volantini che arrivavano in casa, ma insomma, i miei bambini hanno iniziato a pensarci in tempo.

Anche i negozi Baby Bazar si sono attrezzati nelle scorse settimane, e tuttora ritiriamo e selezioniamo i migliori giocattoli usati che i vostri bambini non usano più per trasformali in bellissime idee regalo per altri bimbi.

Conoscete il sistema di conto vendita Baby Bazar?

Tra le centinaia di giocattoli sparsi in casa, chiusi nelle scatole o che riposano in soffitta, selezionate quelli che potete vendere, quelli ancora in ottime condizioni, perfettamente funzionanti, completi, magari ancora con la loro scatola originale e portateli nel vostro Baby Bazar di fiducia. Insieme li controlleremo e gli daremo un prezzo. Successivamente li esporremo per voi gratuitamente.

Questo è il periodo perfetto per vendere i giocattoli usati che non vi servono. Sempre più persone infatti si rendono conto che non è necessario che un gioco sia nuovo e scintillante perché sia anche divertente. E quando hai a che fare con negozi di qualità, accoglienti, comodi come Baby Bazar vai sul sicuro. Inoltre acquistando un giocattolo usato invece di uno nuovo si evitano sprechi, che sono già parecchi sotto le feste e anche i bambini imparano ad apprezzare i giochi in qualunque forma Babbo Natale decida di portarli.

Inutile che me la racconto. Ogni anno mi dico che l’anno seguente sarò più attenta nelle spese, che i bambini non hanno bisogno di tutte queste cose, che sono desideri effimeri. Eppure ogni anno ci ricasco con tutte le scarpe. Perché in fondo mi piace, mi piace proprio il Natale e mi piacciono i regali di Natale.

Lo sapete che l’origine dello scambio dei regali è molto antica? E che Babbo Natale in fondo non è solo il testimonial di una multinazionale? Il Natale è una festa antichissima, pagana inizialmente, come tutte le festività, collegata alle celebrazioni del solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno. Le luci che rischiarano le case, l’albero di Natale simbolo della vita, i doni e i festeggiamenti celebrano il ritorno della luce, perché dalla notte del solstizio d’inverno le giornate tornano ad allungarsi e la vita piano piano riemerge.

Lo scambio dei doni risale agli antichi romani che in occasione del Capodanno si scambiavano le strenne. Secondo la tradizione il primo giorno dell’anno il re riceveva in dono un ramoscello raccolto nel bosco della dea Strenna. Questa abitudine si allargò a tutta la popolazione e con il passare del tempo i ramoscelli di olivo o di altre piante vennero sostituiti da regali, prevalentemente cibo, fiori e frutta.

I doni sono un aspetto universale di questo periodo dell’anno e in tutto il mondo esistono figure mitiche che portano i doni ai bambini, una tra tutte ovviamente è Babbo Natale. Come tutti più o meno sanno Babbo Natale è nientemeno che San Nicola, vescovo del IV secolo.

In molti paesi nordeuropei, germanofoni e anche in Alto Adige si festeggia il 6 dicembre. In Germania la notte del 5 dicembre i bambini mettono le loro scarpe sui davanzali aspettando che San Nicola le riempia di caramelle e piccoli doni. In Alto Adige invece è accompagnato dai Krampus, orrendi diavoli che rapiscono i bambini cattivi.

Ma Babbo Natale non è l’unico portatore di doni. Nelle province di Trento, Udine, Verona, Piacenza, Lodi, Pavia, Cremona, Mantova, Bergamo, Brescia e della bassa modenese è Santa Lucia ad occuparsi di portare i regali ai bambini. In Italia fino a qualche decennio fa era incombenza della Befana, che nella leggenda era alla ricerca di Gesù Bambino a cui lasciare i dolci e per questo li lasciava in ogni casa dove vivesse un bimbo. In molte zone invece è proprio Gesù Bambino a lasciare piccoli doni.

Nelle varie tradizioni noto però una cosa in comune. Quando si parla di regali di Natale si parla sempre di piccoli doni. Cos’è successo allora? Perchè ogni anno i bambini vengono travolti da tonnellate di giocattoli e vestiti? Perché ci ritroviamo a correre come galline senza testa alla ricerca dei regali perfetti per tutti?

Pensando solo alla generazione dei nostri nonni, ma anche dei nostri genitori, tutta questa corsa al regalo perfetto non c’era. Ricordate? Mandarini, noccioline, qualche dolce e un gioco, massimo due, desideratissimi per tutto l’anno, perché Natale era quasi l’unica occasione di ricevere qualcosa di speciale. Poi il boom economico ha permesso a sempre più famiglie di acquistare molto di più, di fare regali molto più preziosi, di farne di più anche ai bambini.

E oggi? Oggi che la pacchia tutto sommato è quasi finita, che molte famiglie fanno più attenzione a quanto spendono e a quello che acquistano, non riusciamo a staccarci da un modello di consumo esagerato.

E non è solo una questione economica, ma sociale e culturale. I bambini non devono più attendere tutto l’anno per ricevere ciò che vogliono, tra compleanni e gratifiche scolastiche o sportive bene o male di necessità vere e proprie praticamente non ne hanno. Ma Natale è Natale e così puntano in alto, desiderano sempre di più, a volte rimanendo un po’ delusi.

Regalare un giocattolo usato è la soluzione? No, non lo è. Ma è un buon punto di partenza. Una base da cui partire per reimparare ad apprezzare l’oggetto, il giocattolo in questo caso, per quello che è, per tornare all’utilizzo del gioco e non solo al suo possesso, per tornare a giocare e non a circondarsi di balocchi inutilizzati.

Quei balocchi inutilizzati possiamo reimmetterli nel mercato, renderli di nuovo utilizzabili, donandoli o vendendoli in un baby mercatino. Trova il negozio Baby Bazar più vicino a casa tua e trasforma i giochi che i tuoi bimbi non guardano più in un bel regalo di Natale.

Ma ai tuoi bimbi chi porta i doni di Natale? Facciamo un piccolo sondaggio...