... ma se io non ti volessi salutare?

Sabato 05 Dicembre 2015

Una cosa che invidio ai miei figli? L'estrema spontaneità nei rapporti con le persone. Senza filtri, senza vincoli senza pudore. Non mi piaci? Te lo dimostro. Mi piaci? te lo dimostro ancora più volentieri. 

Loro hanno le idee decisamente più chiare delle mie per quanto riguarda gli estranei: sanno chi salutare e chi no e non lo fanno per convenienza, vanno proprio a simpatia e devo ammettere che, nella maggior parte dei casi, non posso dar loro torto. Riconoscono i sorrisi falsi più rapidamente di quanto un rivelatore di fumo individua un possibile incendio.

Siamo noi che li roviniamo coinvolgendoli nell'odiata spirale dei "saluti di cortesia". Con il nostro "Saluta la signora, forza?" Non facciamo altro che spegnere poco a poco la loro spontaneità. 

Proviamo a metterci nei loro panni, sono costretti a darci la mano per strada (pena punizioni che un carcere di massima sicurezza al confronto è un ameno campo estivo), se non hanno voglia di salutare l'amica della mamma possono solo provare a nascondersi dietro alle sue gambe e sperare che lei non lo smascheri (cosa che puntualmente succede): ergo, non hanno scampo, se non hanno voglia di parlare per qualsivoglia motivo possono solo appellarsi alla clemenza materna.



Noi adulti abbiamo una serie di mezzi da utilizzare nel caso non si voglia venir raggiunti: possiamo decidere di non rispondere al telefono, cambiare strada o far finta di essere completamente immersi nello schermo del cellulare. A volte possiamo provare a guardare davanti a noi un nulla inesistente ma visto che non siamo gatti questo stratagemma risulta poco credibile.

I bambini non possono. I bambini sono magari completamente assorbiti nel più bel gioco di sempre quando vengono interrotti da un'implacabile mamma che intima "Francesca vieni a dire ciao alla prozia Elvira che ha telefonato proprio per parlare con te!"

Provate solo per un secondo a mettervi nei loro panni. Immaginate di essere in ammollo nella vostra vasca da bagno con i sali e le candele profumate, nell'unico attimo di puro e profondo relax di tutta la settimana, e di sentire vostro marito da dietro la porta che vi grida "Amore esci dalla vasca che la mia mamma ti vuole salutare!" Puff! Tutto l'effetto relax evaporato in un nano secondo! 





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.