Bambini e montagna: qualche consiglio

Venerdì 29 Luglio 2016

Noi amiamo la montagna. I bambini amano un po’ meno la fatica della salita in quota, magari, ma spesso lo spettacolo ripaga anche loro di qualche salita in più. Non sempre però la gita si rivela una gioiosa passeggiata, soprattutto quando con noi viene anche il mal di montagna.

Mal di montagna: i bambini ne soffrono di più

Il mal di montagna è una condizione per cui il corpo, non riuscendo ad adattarsi alla pressione atmosferica più bassa e alla minore presenza di ossigeno dell’alta quota (solitamente sopra i 2500 metri), iniziare a manifestare sintomi quali cefalea, vertigini, senso di stordimento, affaticamento e irritabilità. Nei casi più gravi subentrano problemi respiratori e patologie più preoccupanti come l'edema polmonare, ma sono eventualità decisamente meno probabili e che avvengono nelle condizioni più estreme.

I bambini al di sotto dei 10 anni sono più soggetti, pare, a manifestare sintomi evidenti già al di sopra dei 2000 metri. I più piccoli inoltre, non essendo in grado di spiegarsi, saranno più irritabili, insonni, inappetenti e meno vivaci. Solitamente ciò avviene entro le prime 12 ore dall’arrivo in quota.

 

Come comportarsi durante una passeggiata in quota con i bambini?

Non è necessario rinunciare alle vacanze in montagna ovviamente, ma possiamo prendere qualche precauzione, sia per tutelare i bimbi sia le nostre meritate ferie.

  • Per evitare i disagi la prima cosa da fare, se si tratta di un neonato, è quella di salire gradualmente, facendo una pausa di un paio d’ore ogni 500 metri di dislivello. Se la metà è sopra i 2000 metri è bene fare anche un giorno di acclimatamento ogni 1000 metri.
  • Al di sotto dell’anno di età evitiamo di superare i 2000-2500 metri di altitudine. Pare infatti che sostare a lungo ad una quota così elevata porti ad alterazioni nella respirazione dei bimbi molto piccoli aumentando il rischio di sids. Fai controllare sempre la salute respiratoria e cardiaca del piccolo prima della gita in alta quota, soprattutto sopra i 2500 metri di altitudine e segui i consigli del pediatra.
  • Prepara un piano di ritirata. Se il bimbo non sta bene e non si adatta alla situazione devi avere sempre un piano di riserva.
  • Se scegli una risalita in funivia ricorda che può aumentare il rischio di dolori alle orecchie soprattutto nei più piccoli: in funivia fagli succhiare caramelle o succhiotto o attaccalo al seno e fallo deglutire. Se sono raffreddati è meglio rinunciare all’escursione e ai mezzi di risalita.
  • Ricorda che i piccolissimi sono molto più vulnerabili al freddo. Coprilo molto bene, proteggilo con una crema solare adeguata all’età e all’alta quota e utilizza degli occhiali da sole di qualità.

Noi non abbiamo mai rinunciato a superare i 2000, visto che i bambini ora camminano senza troppa fatica, anche se a volte abbiamo pagato lo scotto con qualche incomprensibile capriccio e un mal di testa. Niente di preoccupante, certo, spesso non è niente di più di un fastidio, ma l’attenzione è necessaria e a volte abbiamo dovuto optare per un rientro anticipato.

E tu? Hai scelto una vacanza in quota? Come ti sei comportata quando i bambini hanno dato segni di disagio? Lasciaci i tuoi consigli.


Annalisa Aloisi Annalisa Aloisi su Facebook

Annalisa Aloisi

Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.

Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..