I primi giorni a casa...te li ricordi?

Mercoledì 10 Agosto 2016

Sarà che guardo il mio preadolescente alle prese con il suo primo amore, altalenante tra giochi di fantasia e atteggiamenti da grande. Sarà che vedo il piccolo (!) di 8 anni crescere e seguire le orme del fratello. Sarà la nostalgia di un frugoletto da coccolare…sarà che sto per diventare zia e vedo il pancione di mia cognata crescere.

I primi giorni a casa tra sonno, ormoni e domande

Il fatto è che in questo giorni mi assale una certa nostalgia. Perché se ricordo perfettamente che i primi giorni a casa con un neonato sono stati giorni da incubo, in quel momento, ora li guardo con una certa tenerezza e pure con un’insana voglia di tornare indietro (soprattutto quando affrontiamo i compiti).

Anche se al tempo qualche cosa l'avrei voluta sapere prima di diventare mamma.

Sono stata a fare una visita in ospedale nei giorni scorsi e le corsie, i bagni (i bagni?), le camere, mi hanno riportato alla mente quelle ore confuse del dopo cesareo. Ricordo l’ansia del bimbo che non prendeva peso, il mio caracollare dolorante dalla camera verso la nursery.

Ricordo ostetriche isteriche e puericultrici sospiranti. Ricordo i pianti notturni in preda al calo ormonale, disperata perché non potevo tornare a casa mia. Ricordo vagamente visite di amici e parenti, e un piccolo sconosciuto frugolo, che somigliava ad un vecchio prete, troppo piccolo per la sua tutina beige.

Poi mi hanno affidato il mio pacchettino urlante e mi hanno rimandata a casa con tanti auguri. E non sapevo che di lì a due giorni avrei chiamato le puericultrici perché il piccolo vampiro era attaccato al seno da 6 ore e mi sembrava che il capezzolo prendesse fuoco.

Tu sai solo che arrivi a casa e tutto è diverso. Approdi in un mondo onirico fatto di poppate, sonnellini (brevi), pannolini, pianti. Tutto è sfumato, tutto si sussegue senza orari, non riesci a fare nulla di più che stare con il piccolo. Che te lo avevano detto che sarebbe stato così, che sarebbe stato sano così, ma tu hai bisogno dei tuoi spazi e quel "periodo magico di simbiosi" tu proprio non lo riesci a vedere. 

Volevo solo dormire e staccare un po’, volevo che seguisse i miei orari, almeno un po’. Così la sera lo appoggiavo nell’ovetto, vicino al divano, per guardare un po’ di tv. Mi addormentavo profondamente, poi mi svegliavo di soprassalto, che non mangiava da 3 ore, non era il caso di svegliarlo? Che facciamo? Lo lasciamo dormire? Lo svegliamo? Lo attacco mentre dorme? E se poi si sveglia 100 volte stanotte? Come funziona? Che si fa?

Vivi al momento, ti dicono. Dormi quando dorme anche lui, riposa mentre allatti, stai serena, altrimenti gli comunichi la tua ansia. Ma tu non sei mai stata mamma e allora, in preda alla stanchezza chiami le ostetriche del territorio per un consulto, per farti consigliare.

E grazie a Dio che ci sono e che puoi parlare con qualcuno che sa quello che ti dice e di cui vuoi ascoltare i consigli. Perchè i consigli di tutti gli altri ti fanno sentire inadeguata, anche quando vogliono solo dare un mano, ma tu sei un pelo suscettibile, giusto un attimo.

Poi ci sono le visite dei parenti e degli amici a casa, che tu avevi chiesto di evitare le prime settimane perché volevi goderti il momento idilliaco di simbiosi e che invece ora brami come l’acqua nel deserto, che così puoi mollare il pupo alla prima occasione in braccio a volenterosi aiutanti.

Aiutanti che ti parlano, ti consigliano, ti fanno domande e tu hai gli occhi che si chiudono, il cervello nell’ovatta, a volte non riesci a seguire quello che ti dicono e hai la tentazione di appoggiare la testa sul tavolo, solo un attimo, perdonami, chiudo gli occhi un secondo……….

Ma i primi giorni a casa sono solo un incubo? Ovviamente no.

Questo è quello che ricorderai meglio, forse. Poi la vita ti offre una tale sequenza di cose meravigliose che non potrai ricordarle tutte. Ci saranno i momenti in cui ti fermerai a guardarlo dormire nella sua culla, per mezz’ore intere.

Ci saranno i momenti che anche se sta dormendo non saprai resistere e vorrai prendertelo in braccio, sì, proprio ora, che se lo facesse la suocera ne lasceresti solo un mucchietto di cenere. Ci saranno i baci, ci saranno le serate perse a osservarlo mentre si addormenta attaccato a te, ci saranno le giornate passate a cullarlo per a sua prima febbre. I primi sorrisi, il papà sul divano con sguardo innamorato e stavolta non per te.

Ci saranno attimi, giuro, in cui ti renderai conto che sai bene cosa stai facendo, che il tuo istinto ti sta guidando sicuro, che la tua pancia ha quasi sempre ragione, anche più del pediatra e che avanzerai senza timore in questa landa sconosciuta. Hey sei una mamma, tu sai cosa stai facendo! E lo sai fare molto meglio di quanto pensassi.

Ora che lo sai siediti, sorridi, preparati, questo è il periodo migliore, nonostante tutto ti mancherà. Io sono giunta alla preadolescenza e cavolo se mi manca!

E tu, i tuoi primi giorni a casa, li ricordi?


Annalisa Aloisi Annalisa Aloisi su Facebook

Annalisa Aloisi

Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.

Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..