Sono contraria alla caccia perchè...10 motivi

Mercoledì 19 Ottobre 2016

Una giornata di sole come solo ottobre sa regalare, di quelle che arrivano dopo la pioggia, che profumano di bosco e umidità. Quelle giornate in cui ti prendi finalmente due ore per passeggiare in completa solitudine e silenzio e…pam! È stagione di caccia.

Ok sono di parte, perché ho scelto consapevolmente ed eticamente (per me) di non mangiare carne. Ma io sono contraria alla caccia a prescindere e per 10 validissime ragioni. Attenzione: sono riflessioni assolutamente personali, basate su discussioni con amici cacciatori e amici animalisti

Non ne abbiamo bisogno.

No davvero, manca la carne? Dobbiamo procurarcela? Vai al supermercato e ne trovi finchè vuoi. Certo potrei accettare la caccia in cambio della chiusura di tutti gli allevamenti intensivi, come completamento ai piccoli allevamenti e nel rispetto degli animali. Ci risparmieremmo anche la maggior parte dell’inquinamento ambientale e sfameremmo tutti i popoli della Terra. Ma così, oggi, sul serio, che bisogno ne abbiamo?

Non è uno sport, sul serio.

Allora mi si dice che è uno sport, come la pesca. Ecco, definirlo sport, mmh, non ci riesco. Per me lo sport è altro, non è ammazzare un essere vivente per diletto. Sport è disciplina, allenamento fisico, preparazione… "Ma cammini nel bosco." Certo…allora vai a camminare nel bosco senza armi.

Non voglio rischiare la pelle perché passeggio.

Men che meno voglio che la rischino i miei figli. L’anno scorso sui Monti Lessini sentivamo sparare da tutte le direzioni e i cacciatori ci passavano davanti con le lepri tenute per le orecchie. Scemi noi ad andare in montagna durante la stagione di caccia, vero? Pazza sconsiderata io a mettere in pericolo i miei figli. Che poi comunque i cacciatori stanno attenti, lo so bene, ma io non mi sentivo al sicuro. Era stagione di caccia, dovevo saperlo? Certo, ho voglia di bosco e aria pulita, ma devo controllare prima dove vanno i cacciatori, certo…

no alla caccia

Non mi raccontate che è autoproduzione, perché ho sentito anche questa.

Ci si procura la carne, non si va al supermercato, non si alimenta l’industria dell’allevamento intensivo. Sì, accettabile, ma non è certo la minoranza dei cacciatori che risolve il problema, giusto? perché poi anche loro ci vanno al supermercato a prendere le puntine. in ogni caso se tutti cacciassero invece che andare al suermercato...beh avremmo un bel problema. Siamo troppi perchè la natura sostenga uno scempio di tale portata.

La selvaggina è bio.

Vero, devo ammetterlo. ma è una scusa piuttosto debole. Non vai a caccia per avere la carne bio, non credo proprio che sia quello lo scopo principale.

C’è un motivo ambientale se la caccia è permessa

Davvero? Puoi cacciare solo determinati animali, in determinati periodi dell’anno e per determinati motivi. Si tratta di animali che altrimenti causerebbero un grave squilibrio ambientale, riproducendosi troppo e invadendo il territorio. Questo mi è stato detto. Ma la natura ha i suoi tempi e non fa nulla per autodistruggersi. La natura agisce per ritrovare l’equilibrio. Ma certo non con tempi umani.

Troppi cervi in un territorio ristretto? Con il tempo la fertilità diminuisce e la popolazione smette di crescere. Ci vuole qualche generazione. Ma l’uomo non ha tutto questo tempo, troppi cervi provocano danni immediati, da risolvere subito, non possiamo certo aspettare i ritmi naturali. Tanto non lo abbiamo mai fatto finora…e i risultati si vedono.

Siamo in cima alla catena alimentare. Prede e predatori esistono da sempre.

No ecco, che ci sia l’uomo in cima alla catena alimentare avrei qualche dubbio. Credo che ci siano carnivori che sarebbero contenti di ritrovarsi questo predatore temibile disarmato davanti. Poi vediamo chi c’è in cima alla catena. L’uomo è diventato predatore per necessità, non per natura, creando strumenti adatti allo scopo.

Io amo gli animali, ma non così tanto da volerli mangiare.

L’amore per gli animali mi impedisce di nuocere. Almeno faccio il possibile. Si, compro le uova al super. Sì, lo so, a volte quelle galline non vivono nell’agio. Sì, ho una borsa di pelle, etc…faccio fare il lavoro sporco a qualcun altro, direte voi. Vero, ma evito nella misura che è alla mia portata di alimentare questo processo. Non ci riesco sempre, ma non uccido consapevolmente per diletto, per sport, per procurarmi una carne di cui non ho bisogno.

Da piccola mio nonno uccideva i conigli che allevava

e li scuoiava davanti a me, sarà che son traumatizzata…

“Mangiati ‘na bistecca e rilassati!”

Ecco come finiscono di solito questi discorsi. Che poi io mica sono agitata. Però non si giunge mai al dunque. Sono quegli eterni discorsi che provocano polemiche infinite nei social, valanghe di commenti inorriditi e di sostegno.

Resta il fatto che io quella passeggiata nel bosco me la sono fatta tra uno sparo e l’altro e l’abbaiar di cani. E quella pace che cercavo dopo una settimana di lavoro è svanita quando dalla cima di una collina, in lontananza, ho sentito uno sparo e un volatile, che non ho riconosciuto, è precipitato tra gli alberi. Una scena che ho ancora davanti agli occhi.

E tu cosa ne pensi? Dimmi il tuo pensiero.


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Annalisa Aloisi

Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.

Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..