Paghetta ai bambini: quando, quanto e perché

Venerdì 22 Marzo 2019

paghetta bimbiTuo figlio cresce e comincia a manifestare chiaramente i suoi desideri e i suoi interessi. I fumetti, il gelato con gli amici, le nuove scarpe da calcio non sono più un capriccio, un’idea che, come viene, passa e potrebbe essere sostituita. Ma ora ci tiene davvero, ora si concentra per ottenere una cosa che per lui ha un valore o rappresenta una sua vera passione.

Allora sì, allora è il momento di cominciare a dare la paghetta, perché questo significa che è pronto a capire cosa conta davvero per lui e per cominciare ad autogestirsi.

Quanto dare? La paghetta è un premio? A quale età? Una ad una, facciamo chiarezza e cerchiamo di rispondere a tutte le tue domande.

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A cosa serve la paghetta?

La paghetta serve per le piccole o “grandi” spese extra. Per gli sfizi, le passioni e i desideri che vanno oltre l’alimentazione, la scuola, le necessità, i regali di compleanno e i premi...  Quindi vale per la pizza del sabato sera con gli amici, per il cinema della domenica, per il poster del cantante preferito, per il nuovo gioco.

Perché dare la paghetta?

Per rendere i ragazzini consapevoli del valore delle cose ed educarli a gestirsi, per quanto possibile, in autonomia. Aiuta a stabilire una priorità tra i desideri, a razionalizzarli, a prendersi la soddisfazione di concedersi qualcosa e anche a fare qualche rinuncia.

Quando la prima paghetta?

L’età giusta è tra i 10 e gli 11 anni, praticamente all’inizio della scuola secondaria. Prima i bambini sarebbero troppo piccoli per gestirla. Dai 15 anni in su sostanzialmente è d’obbligo.

Quanti soldi?

Dai 5 ai 10 euro a settimana, a seconda delle possibilità della famiglia, sono adatti alle ipotetiche spese dei ragazzini che frequentano la scuola media. 15-20 euro sono adatti alla fascia d’età dai 14 ai 18: qui infatti si aggiungono la benzina del motorino e l’uscita del sabato sera.

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La paghetta è utile a genitori e figli

Ai genitori perché consente di diminuire le spese per i figli: che siano 5 o 15 euro alla settimana, li abituano a non chiedere di più.
Ai figli perché consente di godersi uno sfizio senza dover pregare mamma e papà, e, volendo, anche di mettere da parte i soldi per affrontare una spesa maggiore dopo qualche tempo: come un nuovo gioco per la Play Station o un una nuova borsetta.

Usa male la paghetta: che fare?

Può darsi che si abbia bisogno di un po’ di tempo per imparare ad usare questo nuovo strumento. C’è chi reagisce spendendo tutto subito e chi tenendo la paghetta nel cassetto per paura di perderla. Non importa, tuo figlio deve “prendere le misure” e, se finisce subito la sua paghetta, è più utile dargli un'altra possibilità per usarla meglio anziché toglierla. Dall’esperienza non si può che imparare!

Anticipi o proroghe

Meglio di no, meglio mantenere sempre la parola data con i ragazzini. Questo rende responsabili sia voi che loro. Niente ritardi per punizione o dimenticanza, niente premi e anticipi in denaro se sono particolarmente bravi. La paghetta rimane sempre la stessa, è un elemento su cui fare affidamento così come stabilito. Questo significa che è utile ed educativa di per sé e prescinde dall'andamento scolastico o dalla buona e cattiva condotta. Parola degli psicologi!

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