Convivere con i nonni si può?

Venerdì 15 Marzo 2013

I nonni sono vizianipoti per definizione, o almeno nella maggior parte dei casi è così.

Alzi la mano chi non ha dovuto combattere almeno una volta con un nonno che passava all’adorata creatura cioccolato sotto banco appena prima di cena, o che gli faceva fare tutto quello che era stato proibito dai “cattivi” genitori. Beh, a me qualche volta è capitato.

Ho visto i miei genitori trasformarsi da quando sono diventati nonni, ho visto mio padre dare biberon e imboccare pappine, ho sentito mia madre dire “i nipoti sono figli due volte”. Ok, tutto questo è bellissimo, personalmente sono una grande fan del rapporto nonni-nipoti. Ma ammettiamolo, spesso e volentieri bisogna mettere dei paletti.

Mio figlio, dalla tenera età di 18 mesi, ha passato tutti i mesi estivi al mare con i nonni, e ogni venerdì pomeriggio che arrivavo ero consapevole che alcune delle mie regole erano andate a farsi benedire nei giorni precedenti. Una volta era un regalino, un’altra era la possibilità di mangiare davanti la televisione, ma sinceramente non mi sono mai arrabbiata più di tanto. Molte cose nella vita quotidiana con i nonni diventano “eccezioni”, e non ho mai avuto problemi a riportarlo alle solite regole una volta rientrata nel ruolo di unica figura di riferimento.

Ma quando la convivenza si prolunga? Quando diventa definitiva? So che per molte persone che conosco la sola idea di passare più di una settimana con la propria madre fa venire l’orticaria, per me non è così. Io e mio figlio stiamo vivendo in pianta stabile con (da) mia madre da cinque mesi, per una serie di vicende personali e familiari siamo tornati a vivere al paesello e per il momento si sta tutti insieme.

All’inizio non è stato facile, anche adesso ogni tanto non lo è, ma pare che stiamo trovando un equilibrio. Certo, tutto è facilitato dall’ottimo rapporto che ho con mia madre, e sarei un’ipocrita se dicessi che questa situazione non presenta anche dei vantaggi e delle comodità non da poco. Ma come spesso mi impongo con mio figlio per fargli capire quelle due o tre regolette base, ho dovuto in un certo senso impormi anche con mia madre.

No, non è stato necessario arrivare a minacciarle punizioni come con Mattia, ma ho messo da subito in chiaro le cose per me più importanti. Se io, o il padre di mio figlio, o il mio compagno rimproveriamo Mattia non deve assumere quell’aria da “oh povero nipote mio cosa ti fanno questi bruti”, non deve fargli sentire che in quel momento lei è solidale con l’amato nipote, il quale non ci metterebbe un nanosecondo per capire di averla dalla sua, e approfittarne biecamente. Quindi le ho chiesto, gentilmente ma con tanta fermezza, di non interferire quando faccio la madre, a meno che non sia per appoggiarmi.

Se ho dato delle poche e semplici regole a mio figlio, un motivo ci sarà, e mi farebbe piacere se gliele facesse rispettare anche lei. Una volta mi sono trovata a ricordarle che io e le mie sorelle rigavamo dritte come soldatini, perché suo nipote dovrebbe vivere nella più totale anarchia? Mi ha dato ragione, e anche se a volte glielo leggo negli occhi quanto le costa, ha cominciato anche lei a essere un attimino più esigente con Mattia.

Mi rendo conto che mettere le cose in chiaro e pretendere che questa convivenza non diventi un ostacolo all’educazione del bambino non basta per tutti, non è semplice per tutti.

Senza dubbio, io sono stata aiutata dal fatto che con mia madre si può parlare, è la persona meno invadente e più rispettosa degli altri che conosca. Magari per altri che devono convivere per un tempo più o meno lungo con i nonni le cose non possono essere così semplici, ma l’unica è sempre mettere in chiaro, con tanta decisione ma anche tanto rispetto per la loro figura di nonni, che le madri siamo noi. Siamo noi a decidere, noi a gestire l’educazione, gli impegni del bambino, siamo noi a farci carico della loro educazione.

I nonni sono un di più, possono essere particolarmente presenti come nel mio caso, possiamo chiedere loro di darci una mano senza intromettersi troppo e soprattutto senza sostituirsi a noi. E magari ogni tanto possiamo lasciare che stracoccolino i nipoti, che fa bene a tutti e due.

commenta magazine

Grazia Calderaro Grazia Calderaro su Facebook

Grazia Calderaro

Sono Grazia, una mamma di 30 anni. Ho un bimbo di 8 anni, un compagno e un gatto!

Vado avanti a cappuccini a ogni ora del giorno, sono perennemente (e inutilmente) a dieta e, soprattutto, sono innamorata pazza di mio figlio, che a otto anni ancora non ha capito che chi comanda dovrei essere io! Mi trovate anche sul blog Una mamma normale.