Pensieri sul giorno della memoria

Domenica 27 Gennaio 2013

27 gennaio, giorno della memoria.

Ricordiamo quello che è successo. Ricordiamo gli uomini, le donne e i bambini morti per dei motivi talmente stupidi, che non possiamo fare a meno di dissociarci, sentirci, migliori, più grandi, meno suggstionabili.

Vorrei che fosse così. Vorrei poter dire che ne abbiamo fatta di strada negli ultimi settant'anni. Vorrei poter guardare negli occhi i miei figli e poter dire loro "Siamo uomini, abbiamo fatto tanti errori, tanti ne faremo ma stiamo imparando. Stiamo diventando grandi"

La realtà è che siamo ancora li. Pronti a indigrarci per degli errori commessi un secolo fa, ma in attesa di un nuovo "nemico" da combattere.

I genocidi non sono mai finiti. Interi popoli vengono perseguitati, mentre noi siamo occupati a fare altro.

L'odio viene alimentato dalla paura e mentre guardo i cartelloni in centro città che incitano all'odio razziale mi rendo conto che non è cambiato proprio niente.

Aspettiamo che qualcuno ci dica cosa è giusto o sbagliato, che ci venga indicato il "nemico" contro cui scagliarci. E intanto, mentre aspettiamo ci indignamo per i nostri sbagli del passato.

Tutti i giorni, sotto i nostri occhi indifferenti, avvengono massacri,  genocidi e massacri.

Il giorno che potremo guardare i nostri figli, e con sincerità dire "gli uomini, le donne e i bambini oggi non hanno più paura di essere perseguitati per differti idee politiche, credi religiosi, preferenze sessuali o colore della pelle" allora si. Allora potremmo festeggiare il giorni della memoria come il giorno in cui l'umanità è davvero cambiata.

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.