Donare il cordone ombelicale: una scelta di vita

Lunedì 25 Marzo 2013

Questo articolo ci è stato spedito da Moonlitgirl che si presenta così:
Sono una mamma una volta sposata, poi separata...ed ora "allargata"... non fisicamente, però'! Il mio blog friend on the moon racconta la mia vita da quando mi sono ritrovata mamma single ad oggi.
Amo viaggiare, leggere, bere un buon bicchiere (vabbé....anche più di uno!) di buon vino, la cioccolata e il mare. I miei figli sono la mia vita!!

Apro la cassetta della posta. Busta bianca. Gentilissa Sig.ra…. E’ per me.

Salgo a casa e la apro. Il mittente è Adisco, l’associazione con la quale ho donato il cordone ombelicale quando è nato mio figlio... appena dieci mesi fa.

Mi comunicano che, in quanto donatrice, posso far parte dell’Associazione come socia benemerita e senza versare alcun contributo. Uhaooo! Socia benemerita! Si, si, lo so che è solo una strategia di marketing, che appena invio il modulo con la richiesta di essere iscritta in qualità di socia... inizieranno ad arrivare i bollettini postali come invito a donare, ma considerando che l’ultima volta che ho acquisito la qualità di socia è stato circa …eh… tot. anni fa quando mi sono iscritta al fan club di Eros Ramazzotti, direi che qui questo titolo, ha un valore ben più alto (senza nulla togliere ad Eros, ovviamente!).

E comunque si. Lo farò. Invierò quei moduli e pagherò i bollettini che mi invieranno. E continuerò a portare avanti la loro causa: la donazione del cordone ombelicale.

E’ un gesto così minimo per noi mamme, per nulla invasivo ne rischioso ma che può veramente migliorare la vita o salvarla a chi ne ha bisogno, perché le cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale posso essere utilizzate per curare alcune malattie del sangue.

Il trapianto di staminali emopoietiche, ovvero cellule capaci di rigenerare gli elementi che compongono il sangue, rappresenta una terapia salvavita consolidata e di grande successo per la cura di numerose e gravi malattie del sangue. Anche se il trapianto di midollo è una valida cura, le difficoltà a reperire per alcuni pazienti un donatore compatibile hanno spinto i ricercatori a trovare fonti alternative di cellule staminali emopoietiche rispetto al midollo. Una di queste è rappresentata dalle cellule staminali del cordone ombelicale” (dal sito Fondazione Veronesi).

Donare il cordone ombelicale è un gesto d’amore, di altruismo, di solidarietà. Durante la gravidanza, quando ho deciso di donarlo, dopo aver fatto il colloquio, me ne sono subito dimenticata! E cosi anche al momento del parto. E nei mesi successivi.

Finché non mi arrivò la prima lettera in cui mi dicevano che la donazione aveva avuto esito positivo. Ma il momento in cui ho compreso realmente il gesto che avevo compiuto è stato quando sono andata alla Banca del Cordone per fare un prelievo di follow up, come da procedura tra i 6 e i 12 mesi dopo il parto. E sono uscita felice dalla Banca. Sono uscita fiera di me stessa (e l’ho raccontato qui).

E non ho potuto non pensare che q uel cordone, che ha unito me e mio figlio per tutti quei mesi, ora è a disposizione dell’umanità intera. Eh si perché chiunque, in qualsiasi parte del mondo può aver bisogno e beneficiare delle cellule staminali del mio cordone.

Ricordate che quel cordone che non donate viene gettato. A voi non costa nulla donarlo, ma a qualcuno non riceverlo potrebbe costare la vita.

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.