La giornata mondiale della terra

Lunedì 22 Aprile 2013

"Mamma guarda che bel prato, come sarebbe bello vivere li" Gaia, 6 anni ancora da compiere, grandi occhi sgranati pieni di meraviglia, ha già capito qualcosa che molti "grandi" non capiranno mai: la natura è bella.

Ma è bella sul serio, l'erba fa il solletico sotto i piedi nudi, i fiori colorati sono uno spettacolo meraviglioso da ammirare. Anche l'ape dispettosa, quella che una volta l'aveva punta sulla pianta del piede è da perdonare "povera ape, non è colpa sua, io la ho pestata e lei si è spaventata".

Difficile spiegare a una bambina di 6 anni "perchè ci sono dei sacchi pieni di immondizie nei prati dove dovrebbero esserci solo i fiori?" non ci sono parole per spiegarlo, perchè una spiegazione non la ho "amore a certa gente non interessano i fiori"

43 anni di "giornata mondiale della terra".

43 anni sono passati da quel 22 aprile 1970 in cui, 20 milioni di americani si sono mobilitati a manifestare contro lo sfruttamento delle risorse, contro l'inquinamento dei carburanti fossili, delle fabbriche e delle centrali elettriche. Gruppi che fino a quel momenti avevano combattuto su fronti diversi si sono accorti di avere un valore da condividere: la difesa del nostro pianeta.

Cosa è cambiato da allora? Poco, anche se mi piace pensare che piano piano le cose si stanno muovendo.

In questo articolo non voglio fare una lista dei comportamenti "green" che ognuno di noi dovrebbe, o almeno potrebbe tenere. Se scavate dentro di voi, già lo sapete cosa state facendo di sbagliato.

Vorrei invece chiedervi di fermarvi un attimo, chiudere gli occhi e ricordare la vostra infanzia, ricordare le cose belle che la terra vi ha regalato:

  • le passeggiate in montagna con il canto degli uccelini;
  • il solletico dei fili d'erba sulla pianta dei piedi;
  • le nuvole dalle mille forme;
  • l'acqua ghiacciata dei ruscelli, più buona di qualsiasi bibita;
  • il profumo dell'erba appena tagliata;
  • l'odore di un temporale estivo, così palpabile che sembra di poterlo mangiare;
  • il suono del mare dentro le conchiglie, la salsedine che pizzica sulla pelle, e le onde che bagnano i piedi;
  • la brina che ricopre i prati la mattina, così bianca che sembra neve;
  • le corse nei prati, le ginocchia sbucciate sulle cortecce degli alberi, i rami tanto forti che ci possono sorreggere, un riccio che ci attraversa la strada;
  • una rondine che ci annuncia la primavera;
  • un maggiolino che ci solletica i palmi della mano;
  • una scia di lucciole che illumina la notte...

La terra ci ha dato tanto, e tanto ci sta dando, ora chiede aiuto.

Non neghiamo le lucciole ai bambini di domani.

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.