Una scelta non scontata: L'acquisto del trio

Domenica 12 Maggio 2013

Come non ricordare le prime volte che, un po’ timorose, con un pancino appena accennato, ma tanta tanta voglia di sentirsi mamme si entrava nei negozi specializzati per l’infanzia solo per poter dire: “Si, mi servono informazioni”?

All’inizio è così, ci si avventura in questo mondo nuovo ma ovattato, fatto di colori pastello e orsetti, alla ricerca di spunti e idee. Tutto sembra bello e indispensabile, ma cosa, in effetti, serve a un bambino appena nato? Cosa sono gli acquisti indispensabili e quali cose, invece si possono tranquillamente lasciare in negozio?

Sarò sincera: è difficile saperlo a priori, ogni bambino è fatto a modo suo, con un bambino una cosa può risultare indispensabile, mentre con un altro essere assolutamente inutile. Non a tutti piace stare nella sdraietta/nel box/nel girello/nella fascia.

Sono tutti acquisti che, se possibile, sarebbe il caso di fare in un secondo momento, quando, capito il carattere del bambino, è anche possibile capire dove gli piacerà passare il suo tempo.

Ma quali sono le cose indispensabili? Qui oggi ve ne illustrerò una in particolare: il trio.

Non importa quali siano la marca e il modello che corrispondono alle vostre esigenze familiari, il trio è praticamente indispensabile. E’ un sistema combinato composto da un’intelaiatura su cui è possibile montare il passeggino, la navetta (la carrozzina dei tempi che furono) e l’ovetto (ossia il primo seggiolino auto del bambino, che, proprio per la sua forma avvolgente, ricorda davvero un grosso uovo).

L’ovetto è indispensabile per i primi spostamenti del bambino. Si ancora alla macchina mediante la cintura di sicurezza, alcuni modelli hanno una base fissa da lasciare in macchina, ma personalmente, una volta presa la mano (un paio di ancoraggi) trovo che anche allacciare direttamente con la cintura di sicurezza non è scomodo, tempo un mese era una manovra che avrei potuto compiere con una mano dietro alla schiena e gli occhi bendati.

Avendo la possibilità di agganciarlo all’intelaiatura, è possibile utilizzarlo come passeggino, nel caso che gli infanti, come la mia nei suoi primi mesi di vita, siano completamente restii a stare sdraiati nella navetta.

Ora, la navetta, appunto. Un tempo si chiamava, come ho già detto carrozzina, oggi si chiama “navetta” e si ancora al passeggino. La maggior parte sono munite di un set di ganci, acquistabili separatamente, che permettono l’ancoraggio nella macchina. Poterla attaccare e staccare dalle ruote a piacimento ha una serie di lati positivi: a casa nostra la navetta fungeva da culla e poterla spostare da una stanza all’altra era una gran comodità. E anche, all’occorrenza prendere il bambino ancora addormentato per portarlo a fare una passeggiata; o meglio ancora il contrario, portare a casa un bambino addormentato all’aria aperta che, si sa, aiuta a dormire.

Il discorso passeggino, di poco si discosta dal discorso intelaiatura. Ci sono diverse marche e diversi modelli, il prezzo varia da ragionevolmente basso a scandalosamente alto, a seconda di... no davvero, il prezzo di alcuni trio rappresenta per me un vero mistero. Sono piuttosto sicura che alcuni modelli puliscano la casa e preparino la colazione, cosa che potrebbe in parte giustificarne il prezzo, ma nessuna voce mi è mai giunta, a proposito, da fonti attendibili.

Le caratteristiche che bisogna ricercare in un Trio, per evitare di pentirsi poi della scelta sono le seguenti:

  • Maneggevolezza: deve essere pratico da utilizzare, se non su tutti, sulla maggior parte dei terreni: passerete i prossimi 3 anni (più o meno) della vostra vita a spingerlo, le ruote devono essere gommate, deve girarsi in poco spazio, e deve essere comodo da spingere con una mano sola, non sottovalutate questo punto, spingendo il passeggino potreste aver voglia di parlare al telefono o scrivere un messaggio, è bello poterlo fare senza doversi fermare.
    Poi, a meno che non siate i fortunati genitori del bambino perfetto, capiterà anche di dover spingere il passeggino con una mano mentre con l’altra tenete in braccio un bambino urlante. Per quanto possiate essere sostenitori della teoria “Piangerà per un po’ poi si abiutuerà a stare giù”, non precludetevi la scelta di prenderlo in braccio;
  • Compattezza: deve essere abbastastanza stretto da passare per le corsie di un supermercato, ma con la seduta larga e comoda che permetta anche a un bambino non troppo magro di stare comodamente seduto. Tenete conto poi che il bambino cresce. Dove sembra perdersi a 2 mesi, starà stretto nel giro di un anno. Pensateci;
  • Pesantezza: è vero che per la maggior parte del tempo va spinto, ma bisogna ricordare anche che quel piccolo fagotto rosa che uscirà dal nostro ventre non peserà sempre 3 chili e qualcosa. Nel corso dei mesi lieviterà come una pagnotta lasciata al caldo, e diventarà grande, ingombrante e pesante. Ragione per cui, almeno il passeggino, dovrà essere il più leggero possibile.
    Bisogna poi tener presente che dovrete alzarlo, spostarlo, sollevarlo e rispostarlo diverse volte nel corso della sua vita.
    A meno che non viviate in un posto paradisiaco dove le barriere architettoniche sono state finalmente debellate, troverete sulla vostra strada innumerevoli gradini e scale a sbarrarvi la via.
  • Praticità: anche questo punto non va sottovalutato. Deve essere comodo da richiudere, e compatto una volta chiuso. Non fate l’errore di comprare un passeggino che non entra nella vostra macchina. Fate le prove e prendete misure, se non ci pensate prima arriverete a pentirvene poi.
    Ok, potrebbe essere che il passeggino lo userete “soprattutto per passeggiare vicino a casa” ma non sempre.

Per evitare di fare un acquisto sbagliato bisogna, prima di acquistare un Trio, porsi una serie di interrogativi, la cui risposta vi permetterà di individuare il modello più adatto alle vostre esigenze.

Fate lunghe passeggiate in montagna o su terreni accidentati? Per voi potrebbe essere meglio un 3 ruote, ma in quel caso, attenti, sono solitamente più imgombranti, controllate di riuscire a inserirlo nel bagagliaio della vostra macchina.

Pensate sia importante il contatto visivo con il bambino anche durante le passeggiate? optate per  un modello che permette di girare la seduta fronte strada o fronte mamma.

Noi ci abbiamo pensato a lungo sul modello di passeggino da acquistare e, alla fine, la nostra scelta è scesa su uno dei modelli più economici di allora (6 anni fa) sul mercato, e non ci siamo mai pentiti del nostro acquisto. Compatto, leggero e con una larga seduta è stato l’aiuto ideale per le passeggiate di entrambi i miei figli, quindi non sempre spendere poco è sinonimo di spendere male.

Questa è la mia esperienza in materia di Trio. Aspetto ora i vostri consigli, che possano aiutare le future mamme a compiere una scelta consapevole.

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.