Genitori e nonni: l'ansia da prestazione colpisce tutti

Lunedì 03 Giugno 2013

Nonni e genitori, bando all’ansia da prestazione! No, non mi dite che non sapete che cosa sia, perché non ci credo. Tutte le mamme un po’ la provano.

Vediamo… Siete fuori con il vostro bimbo nella carrozzina, neomamme un po’ ansiose alle prese con l’allattamento, l’orrida aggiunta e tutti i piccoli problemi correlati, quando incrociate il bambino nato una settimana prima del vostro, ma che pesa già un chilo in più e sembra un torello. Crisi profonda! (A me è capitato, eccome, quando avevo i bambini piccoli).

Vi state chiedendo se non sia ora di provare a togliere il pannolino, quando ai giardinetti trovate la mamma perfetta che già l’ha fatto un mese fa, e a quanto pare in due settimane il pargolo aveva già il controllo di tutto (ma dove li trovano bambini così?).

Il bambino ha iniziato la scuola dell’infanzia (scusate, ma stava per scapparmi “asilo”… non sia mai!) e si produce in disegni che per voi sono dei capolavori, ma poi scoprite che la sua amichetta già disegna lo schema corporeo senza battere ciglio.

E potrei continuare.

Naturalmente, niente di nuovo sotto il sole: anche noi nonne, ai nostri tempi, avremmo voluto che i nostri bambini, per noi bellissimi e geniali, fossero anche i più belli, in più bravi, i più brillanti, i più pieni di talento, insomma i più tutto del mondo. Con il risultato che… abbiamo fatto i nostri errori (eccome!), caricandoli di un’ansia da prestazione che poi inevitabilmente si è rivelata un’arma a doppio taglio.

Però con gli anni abbiamo imparato, e abbiamo scoperto che il bambino mingherlino si è improvvisamente trasformato in un ragazzone supersportivo; che quello che ha avuto un percorso scolastico un po’ accidentato ha trovato una strada che l’ha entusiasmato e ha avuto molto successo sul lavoro; che la ragazza che sembrava interessata solo ai trucchi ha tirato fuori una grinta e una determinazione insospettabili; che quella timidina sapeva benissimo dove voleva arrivare

Non solo, ma abbiamo scoperto che talvolta la nostra ansia ha frenato i nostri figli, che si sono sentiti in difficoltà, di fronte alle nostre aspettative e timorosi di deluderle.

Ora che siamo nonni, e che vediamo i nostri figli/genitori presi dalla stessa ansia, il nostro compito è quello di rassicurare, forti proprio della nostra esperienza.

Rassicuriamo quindi loro, i nostri figli, ma anche i nipoti, facendo sentire che abbiamo fiducia nelle loro capacità. Ma, soprattutto, evitiamo di ricaderci, cercando sempre di tener presente la nostra esperienza. Quindi, anche se gli altri nonni non fanno che esaltare le “prestazioni” dei loro nipotini (sì, succede, eccome: ci sono bambini che, a sentire i loro nonni, a quattro mesi parlano due lingue, a due anni conoscono la Divina Commedia e a otto sono campioni di tennis…), noi stiamocene tranquilli, sicuri che i nostri nipotini cresceranno divertendosi, troveranno la loro strada e riusciranno a diventare adulti sereni e felici. Che poi è quello che conta.

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Annalisa Pomilio

Ho 56 anni, vivo a Milano e ho sempre lavorato insieme ai bambini: come mamma, insegnante, giornalista, redattrice e autrice di libri per bambini.

Qualche anno fa ho creato il blog Noi nonni, un luogo in cui incontrarsi e parlare, trovate idee, materiali e proposte per stare insieme ai bambini, lavoretti, ricette, giochi, consigli per affiancare con amore la loro crescita.