Swap party: le origini!

Martedì 02 Luglio 2013

swap partyCambiano i tempi, mutano le definizioni, ma la sostanza è sempre quella: condividere e riutilizzare vestiti usati in un divertente baratto consente non solo di abbattere i costi per rinnovare il guardaroba, ma anche di socializzare e magari stringere nuove amicizie.

Questo nuovo trend è partito dalla Grande Mela: svuotare gli armadi fa tendenza e soprattutto fa bene all’ambiente, il che è un vantaggio mica cavoli. Concordo pienamente con Elisa Artuso, autrice di Eco-famiglie, uno splendido testo che ci regala riflessioni, esperienze e idee per una vita più sostenibile, la quale scrive che “la produzione tessile è una delle principali cause dell’inquinamento idrico e anche per questo la moda durevole è il futuro.”

Dubito fortemente che negli anni Settanta mia madre e la sua migliore amica fossero particolarmente attente a certi aspetti dell’ecologia, però “a naso” percepivano lo scambio di vestitini come un ottimo sistema per non sperperare denaro inutilmente e non erano certamente le sole. Perciò, cari innovatori d’oltreoceano, sappiate che i diritti di copyright per un’idea geniale come lo swap (cioè il baratto di vestiti usati) non spettano a voi, ma alle italiche mamme, nonne e bisnonne. Italiche, ma non solo.

A ogni fine stagione, o in generale quando Stefania cresceva smisuratamente, sua madre ci invitava a casa sua per una merenda fuori dall’ordinario e, in un caos generale di vestiti sparsi in ogni dove, davamo vita al nostro swap. Stefania è la mia migliore amica, di un anno maggiore di me. Sua sorella è la migliore amica della mia. In totale le nostre mamme avevano a disposizione un quartetto di ragazzine alle quali, prima o poi, qualsiasi abito sarebbe andato bene.

Salvo bruschi e inaspettati cambiamenti di altezza (come il periodo in cui la mia sorellina, di quattro anni più giovane di me, ebbe la brillante idea di superarmi di tutta la testa), lo scambio dei vestitini seguiva questa naturale progressione:

1) Stefania passava a me i suoi vestiti

2) Io li passavo a sua sorella

3) Sua sorella li passava alla mia

swap party

Una considerazione è d’uopo: non eravamo bambine particolarmente scalmanate, perciò i nostri vestiti potevano beneficiare di esistenze seconde soltanto alla longevità di Highlinder. Spesso mia sorella, la più piccola del branco, riceveva in eredità capi non esattamente intonsi ma perfetti per le scorribande al parco dietro casa. Eravamo bambine tranquille, è vero, ma non per questo prive del sistema neurovegetativo. Giocavamo a palla, saltavamo a corda e, nei momenti particolarmente indiavolati, accennavamo persino a qualche corsetta nel fango (e già, incredibile, vero?) Qualche doverosa sdrucitura ai pantaloncini l’abbiamo procurata anche noi, ma le nostre mamme erano maghe dell’ago e il filo e maestre di creatività: bastava davvero pochissimo per regalare un'altra vita bonus ai vestiti.

Ricordo ancora il giorno in cui una ragazzina mi fece notare che indossavo un maglioncino di Stefania storcendo il naso come se avessi messo addosso una carogna in decomposizione. “Sì, certo” le risposi “me l’ha regalato perché è la mia migliore amica.”

A te no, bbella mia, col piffero che te l’avrebbe regalato. L’ho soltanto pensato, ovviamente, perché ero una bambina a modo io: non distruggevo i vestitini e soprattutto evitavo di dare rispostacce alle persone moleste. Con il tempo, poi, sono purtroppo cambiata. Mi riferisco alle rispostacce, non alla distruzione dei vestiti.

Baby Bazar sostiene lo swap come, ad esempio, lo scorso 21 aprile a Baby Bazar Vigevano. Continuate a seguire le news per scoprire se ci sono in programma altri eventi analoghi.

Un proficuo swap party a tutti!

Luana Troncanetti Luana Troncanetti  su Facebook

Luana Troncanetti

Scrittrice per caso, schiava devota dell'ironia, demente informatica, logorroica incallita e mamma strafelice di Alessandro. Sono perennemente allegra, anche quando vorrei impiccarmi con la cinghia dell'accappatoio.

Nei miei articoli sproloquierò a caso fin quando non mi cacceranno dalla redazione. Al momento, potete leggere i miei post sul blog La staccata e su Genitori Crescono.



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