Irlanda: l’isola di smeraldo

Lunedì 12 Agosto 2013

Un’isola meravigliosa e sofferente, che ha un passato burrascoso e si sta costruendo un florido futuro. Il sogno di viaggio della maggior parte degli europei, pare. Questa è l’Irlanda, con le sue piogge improvvise e le lande infinite, il verde intenso e il cielo grigio. Penso che i miei amici ormai mi odino e che i più pensino a rinchiudermi o togliermi l’amicizia su Facebook, a causa della mia passione per l’Irlanda, tanto posto e scrivo su questa terra.

E allora, visto che con loro non ho più terreno fertile, voglio provare a seminare in voi quella voglia di tornare sull’Isola di Smeraldo che mi è rimasta dentro dalla prima volta che l’ho sognata. L’Irlanda doveva essere il mio regalo di laurea. Con qualche anno di ritardo (8), l’anno scorso sono finalmente riuscita a visitarla. Nel frattempo, ci andavano amici e conoscenti, cosicché io rodevo dall’invidia nei loro confronti. E poi, finalmente, l’anno scorso, abbiamo prenotato il nostro volo, la nostra auto, i tanti bed & breakfast e siamo volati a Dublino. Abbiamo trascorso 15 meravigliosi giorni circumnavigando letteralmente l’isola. Da Dublino a Belfast, da Londonderry al Donegal, da Westport a Galway, passando per le Cliffs of Moher e giù fino a Cork, per poi risalire la costa, attraversando le Wicklow Mountain e tornando a Dublino.

Il viaggio dei miei sogni credevo di averlo fatto in America, per la luna di miele, ma dopo 15 giorni in Irlanda, credo che questo primato gli sia stato tolto. Il bello è che, in realtà, non so spiegare bene cosa mi sia entrato dentro di questa terra da avermi fatto cambiare le mie opinioni sui viaggi precedentemente fatti. Semplicemente, credo che l’Irlanda ti entri dentro. Non è solo una questione di paesaggi e di storia. E’ cultura.

Quest’isola, vuoi per il suo passato travagliato, così oppressa dal governo inglese e dagli anni dell’IRA, ha qualcosa che altri luoghi non hanno, almeno per me. Quando arrivi a toccare le città e i paesini, al di là dei bellissimi paesaggi, ti ritrovi coinvolto in uno stile di vita a cui noi non siamo abituati, davvero.

L’irlandese, nella sua particolarità, vive di musica e di Guinness. Le nuove generazioni si stanno avvicinando a bevande più complicate e suoni più moderni, ma è nel sangue degli irlandesi che scorre questa voglia di stare insieme e raccontarsi, scherzando su qualsiasi cosa.

Ogni giorno trascorso in Irlanda ci ha portati in paesi diversi, con usanze apparentemente differenti, ma mai una sera abbiamo saltato una visita al pub più vicino, dove in genere qualche musicista, seduto in disparte, attaccava a suonare, dalle melodie alle canzoni con gli altri che, intorno, lo seguivano a ruota.

Una delle emozioni più grandi l’ho provata a Lisdoonvarna, dove alla fine della serata i musicisti intorno al tavolo erano addirittura una dozzina. Lasciamo stare poi che gli irlandesi sono il popolo che consuma più birra in Europa e che non escono dal pub se non hanno bevuto almeno 7 pinte. Il fatto è che in Irlanda c’è poco sole e il luogo in cui si genera la socialità è proprio il pub.

Nel pub ci si fidanza, ci si sposa, si festeggiano le varie tappe della vita dei propri figli e, spesso, si celebra anche l’ultimo saluto a chi ci lascia per sempre. Tutto al pub, rigorosamente con una pinta di Guinness.

E di giorno, si ascolta il rumore del mare, si ammirano le verdi brughiere, si apprezza il sole che arriva in regalo e la pioggia che sorprende anche i più esperti. Perché, come diceva Fiorella Mannoia “Il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero, ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero”.

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Silvia Signoretti

Parte dello staff Baby Bazar, appassionata di web marketing, adoro la vita social online o offline. Nel tempo libero amo stare con gli amici, leggere, ballare, visitare posti nuovi.

Mi appassionano la fotografia, le nuove tecnologie (sono Android addicted) e il buon vino. Qualche anno fa la folgorazione: l'Irlanda. Ne sono rimasta incantata. Sperando di tornarci presto... sogno un cottage in riva al mare! Questo è il mio blog, in cui parlo di marketing e comunicazione per le reti di negozi e i franchising