I disegni dei bambini, piccoli capolavori

Domenica 17 Novembre 2013

Quando i nostri bambini, i più piccoli almeno, ci consegnano un loro disegno quando li andiamo a prendere a scuola il più delle volte (ammettetelo) li prendiamo al contrario e li rigiriamo almeno 3 o 4 volte prima che il cucciolo, con somma pazienza, si metta sulle punte dei piedi, lo raddrizzi e sospiri: "Mamma! Così è STORTO!".

Eppure loro vedono quei coloratissimi scarabocchi come grandi capolavori. E lo sono! Loro vedono chiarissimamente, in quelle che per noi sono righe senza senso, una forma assolutamente uguale a quello che volevano rappresentare.

Ricordo che da piccolissima avevo disegnato un meraviglioso cane da caccia sul muro accanto alla porta del bagno (!!!). I miei genitori si erano arrabbiati tantissimo (era alto come me!) ed io non capivo perché invece non mi facessero i complimenti estasiati dalla bellezza di questo cagnolino. Proprio non mi capacitavo.

Ora come mamma ne ho letto qualcosa e ho scoperto che nulla è per caso sui quei fogli. Con i loro pennarelli, i loro pastelli, le loro matite, i bambini proiettano il loro mondo interiore, le loro gioie, le loro soddisfazioni ma anche i loro timori e le frustrazioni.

E’ chiaro che chi non è del settore può solo farsi un’idea vaga del lavoro che sta dietro la vera interpretazione di un disegno infantile, soprattutto se il tutto ha uno scopo terapeutico. Ma osservando meglio le creazioni dei nostri bambini possiamo a volte trarre importanti suggerimenti di quello che passa nella loro testolina. Le linee guida sono più o meno tutte uguali.

Ci sono diverse fasi dello sviluppo del disegno dei bambini che corrispondono al loro sviluppo psico-motorio.

Lo stadio dello scarabocchio (2-4 anni) in cui il bambino inizia a sperimentare il disegno.

Lo stadio del disegno pre-schematico (4-7 anni), quello dell’"Omino Testone" per capirci, l’omino fatto di un’enorme testa con due gambe e due braccia che poi prende una forma sempre più umana ma in cui si capisce che per il piccolo artista il centro del mondo è… se stesso.

Lo stadio schematico (6-8 anni), in cui si traccia piano piano l’ambiente e il bambino inizia a disegnare ciò che lo circonda.

E infine lo stadio del realismo (5-11 anni), prima intellettuale (il bambino rappresenta anche ciò che c’è di nascosto nell’oggetto, come se fosse trasparente) e poi visivo (ha acquisito la capacità di disegnare in prospettiva e utilizzare le sfumature dello stesso colore).

Guardando poi al disegno vero e proprio sono molti gli spunti di riflessione. Come disegna il bambino? Occupa tutto il foglio (bambino intelligente, vivace, entusiasta) o solo un pezzetto (introverso, insicuro)?

I colori caldi sono di solito utilizzati dai bambini estroversi e curiosi, quelli freddi da bambini timidi e razionali.

Quando le figure sono chiare e definite, il bambino è ubbidiente e tranquillo.

Se incompiute è capriccioso ed impulsivo. La presenza dei margini in un disegno, rappresentano la consapevolezza dei propri limiti e mancanza di fiducia in sé.

L’albero rappresenta l’Io profondo del bambino.

Le radici: simboleggiano l’attaccamento alla famiglia, perciò, la loro mancanza indica un bisogno di affetto e rassicurazione; il tronco se grande esprime ambizione e narcisismo, se esile indica chiusura; un buco sul tronco potrebbe esprimere la paura del buio; la frutta se attaccata ai rami indica estroversione, se sospesa indica sfiducia in sé e malinconia.

Il sole rappresenta la figura paterna. Se il sole è grande, colorato (ma con colori brillanti) e con tanti raggi, il piccolo ha un buon rapporto con il papà. Se invece il sole è scuro o nascosto dietro le montagne, può indicare delle difficoltà nella relazione.

Il disegno della figura umana poi è fonte di tante interpretazioni, la figura o la testa possono indicare sfiducia in se stessi o nella relazione con gli altri se sono piccole; la presenza dei denti è segno di aggressività; il cappello, la sensazione di essere giudicati, orecchie e occhi grandi indicano curiosità; le braccia aperte, la fiducia verso gli altri; i piedi rappresentano la stabilità, perciò più sono grandi più il bambino si sente sicuro.

Insomma a voler vedere bene ci sarebbe da stare una giornata su ogni piccola creazione. E sicuramente a volte aiuta dare uno sguardo ai loro disegni per capire cosa frulla nelle loro piccole menti frizzanti.

Ma senza analizzarli troppo e farci prendere dall’ansia prendiamo i loro disegni e appendiamoli da qualche parte, sul frigo, in ufficio (la mia scrivania era letteralmente invasa), sulle pareti di casa e godiamoci le loro magie e i loro colori. Articolo scritto da Annalisa "Sono Annalisa Aloisi, ho 35 anni, un marito, 2 bambini di 8 e 6 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale, sono operatore Reiki di secondo livello. Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le passioni."

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.