Non lo avevo visto. E altre scuse under 10

Martedì 28 Luglio 2015

Quando avete un bambino e a casa c'è un innaturale silenzio, potete fare solo una cosa: pregare. Pregare che si sia solo addormentato o che stia leggendo un libro (illusi) e che non sia invece in atto un'opera di ristrutturazione interna della casa di cui voi non sapete nulla.

Quando cogliamo i nostri figli nell'atto di fare qualcosa che non dovrebbero, nella fattispecie qualcosa di talmente idiota che dovrebbe essere ormai assodato che è vietato, la prima domanda che ci sorge spontanea è “perché?” Già "perché?"

Ecco le principali motivazioni dei bambini, tutte espresse con occhi sgranati ed innocenti, ovviamente.

“Non lo avevo visto”. E potrebbero non aver visto una banda di paese che attraversa il vostro soggiorno a suon di tamburi, con elefanti e scimmie urlatrici al seguito. Un giorno Gaia stava usando una macchinina come uno skateboard, alla mia domanda “Gaia ma che fai? Così si rompe!” mi ha risposto “Non l’avevo vista!” Ovvio no?

 

“Non lo sapevo” Come sia possibile che dopo anni che ripeti ininterrottamente che non bisogna entrare in cucina correndo quando il forno è aperto, ancora non lo abbiano capito? In alternativa in questo caso possono dire “non lo avevo visto” perché dai, vorrai mica si può avere sempre tutto sott’occhio!

“Non lo so!” D’altra parte sono bambini, mica possono sapere tutto! Cosa vuoi che ne sappiano del perché hanno dipinto il muro come la cappella Sistina?

“Non ho fatto apposta” Certo, perché tu eri li tranquillo che azzannavi l’aria poi il braccio di tua sorella è finito sulla traiettoria. Colpa sua, è evidente!

“Non me lo ricordo”, frase di rito, per togliersi da qualsiasi tipo di impaccio, “Perché hai lanciato il lego dalla finestra?” “Perché hai attraversato la strada senza guardare?” “Perché hai fatto lo sgambetto a tuo fratello?” “Non me lo ricordo”. Come dire “sul momento mi pareva una così bella idea, ma ora non mi ricordo più il perché.

“Non sono stato io” Negare sempre anche l’evidenza! “Ma ti ho visto!” “Non è vero!” Qualcuno mente. Evidentemente sei tu!





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.