Autosvezzamento: un modo naturale per imparare a mangiare

Venerdì 02 Maggio 2014

Puoi aspettare ancora un mesetto, poi puoi proporre a Samuel tutto quello che mangiate voi.” come? Con queste parole la mia pediatra mi stava congedando dopo la visita del quinto mese.

“Tutto quello che mangiamo noi? E se mangiamo la pasta e fagioli?” “A Samuel proponete la pasta e fagioli”. Unica accortezza: cibi sani, pochi condimenti, assolutamente niente fritti.

Ecco me ne sono uscita dal suo studio con una certezza “la mia pediatra è suonata”: solo 2 anni prima, per lo svezzamento di Gaia che, ad onor del vero al tempo avevamo fatto con un altro pediatra, era stato un corollario di rigidissimi diktat; si comincia con una patata mezza carota e mezza zucchina, bollite in 250 ml di acqua naturale e via dicendo. Avevo un calendario da seguire con rigorosa sollecitudine, c'era un giorno, un pasto, un'ora stabilita per l'inserimento di ogni nuovo ingrediente.

E ora tutto quello che avevo era una raccomandazione orale: niente fritti?

Ho fatto la cosa più sensata che mi è venuta in mente: sono andata al supermercato per comprare carote, patate, zucchine e crema di tapioca. Ero pronta per lo svezzamento!

Samuel ha fatto la cosa più logica dal suo punto di vista: ha guardato con occhi schifati l'intruglio che gli avevo proposto, ho allungato lo sguardo verso il piatto della sorella e mi ha fatto capire con un chiarissimo linguaggio non verbale (ha tentato il lancio del piatto) che o mangiava come noi o ritornava al suo latte.

Decisamente il nostro svezzamento non era partito bene. Che fosse il caso di ascoltare la mia pediatra? Ne ho parlato con un’amica che mi ha prestato un libro “Io mi svezzo da solo”. Lo ho letto tutto d’un fiato e sono ripartita per il nostro svezzamento con una marcia in più, avrei smesso di ascoltare gli altri e mi sarei impegnata ad ascoltare Samuel.

Autosvezzamento: che rivelazione! Si fonda sul pensiero che un bambino sa quello di cui ha bisogno e soprattutto (se messo davanti a scelte sane) è in grado di autoregolarsi.

E così via con risotto agli spinaci (frullato), tortiglioni al sugo (tagliati sottilissimi) e gnocchi di patate (schiacciate con la forchetta). Samuel ha fatto il suo primo vero pasto completo a 10 mesi, prima assaggiava qualche boccone per poi rifugiarsi nel suo amato latte materno, ma in compenso a 8 mesi aveva assaggiato praticamente tutto. Senza stress senza pensieri il nostro svezzamento è stato naturalissimo, senza forzature da parte di nessuno.

Samuel ha sempre mangiato da solo, ha assaggiato di tutto e adora la frutta e la verdura. Un caso? Forse ma di sicuro il suo svezzamento è stato decisamente più rilassato dello svezzamento di Gaia, tradizionale e pieno di tabelle certo: ma esageratamente rigido.


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.