Serr 2014: cosa possiamo fare noi?

Giovedì 13 Novembre 2014

Dal 22 al 29 novembre ci sarà la settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Ma generare meno rifiuti è possibile? Si, però è un ragionamento che parte alla base: nel momento dell’acquisto.

Un esempio banalissimo ci arriva dalle bottiglie di acqua: ma lo sapete che (a parte qualche raro e ben documentato caso) l’acqua del ribinetto è buonissima? I controlli sono giornalieri e le falde acquifere sono talmente sicure che neanche un germe riesce a passare senza che la squadra addetta alla sua supervisione ne venga a conoscenza. Eppure in troppi ci ostiniamo a comprare l’acqua in bottiglia.

Se poi piace l’acqua minerale? Nessun problema: con uno dei mille modelli di gasatori in commercio è possibile ovviare anche a questo problema. Si gasa quanto si vuole e si elimina l'annoso problema de “il fondo della bottiglia che non sa mai di niente”.

E’ da qualche giorno che mi sono buttata nell’eroica avventura del cercare di dare un ordine ai miei armadi, per quanto ci avessi provato in passato non ne ero mai venuta a capo: tiravo fuori i vestiti, li ripiegavo e li rimettevo al loro posto: tempo 3 giorni e ero da capo. Non mi ero resa conto del vero problema: abbiamo troppa roba! Spesso nascosta sotto cumuli di vestiti inutilizzati quindi irraggiungibile: alla domanda “ma Gaia ha una maglietta bianca?” non avrei saputo rispondere. O meglio, ero quasi sicura l’avesse ma non avrei saputo dove andare a cercarla.

Poi ho conosciuto SimplyNabiki e il suo metodo per sistemare gli armadi. Lo ho messo in ordine e... funziona!

Avendo tutto a portata di mano, ho scoperto che Samuel aveva nell’ordine:

35 magliette a maniche lunghe,

27 paia di mutande

16 paia di calzini + 7 calzini spaiati

11 felpe

12 paia di pantaloni.

Quanta di queste cose realmente usa? Forse (e mi tengo larga) la metà. Sono vestiti che stagione dopo stagione vengono rimessi nell’armadio. Finché non scopro che ormai sono piccoli e allora butto via tutto.

Ecco, questi sono i rifiuti di domani: troppe maglie, troppi vestiti, troppe scarpe. Cose che forse non sappiamo neanche di avere. Non è forse meglio avere 10 magliette da usare che averne 20 usate solo un pochino? Poi siamo sinceri: i bambini si affezionano a quei 3-4 capi e non li mollano più, riempire il loro armadio genera solo confuzione.

Ho scremato 3 volte i vestiti nell’armadio prima di potermi definire soddisfatta.

Ora Samuel ha un numero di magliette (alto ma) accettabile, slip e calzini sono dimezzati e sono riuscita a rinunciare anche ad un paio di felpe e a qualche paio di pantaloni. Sinceramente non è stato facile, perché la vocetta che mi ripete: ma guarda che poi magari ti servono è sempre presente. Ma per una volta tanto ha prevalso il buonsenso. Ora so quello che nasconde l’armadio e non rischio più di lasciarmi tentare da quel 3x2 sulla biancheria.

E il resto? Rifiuti? Qualcosa si, lo devo ammettere. Ma molti vestiti sono stati passati agli amichetti più piccoli. La biancheria in eccesso l’ho portata alla materna che ne hanno sempre bisogno in caso di incidenti, i calzini spaiati sono tutti insieme in una scatola: si fanno compagnia in attesa di una bella idea per un lavoretto.

I giocattoli invece? Ho coinvolto Gaia e Samuel nella loro cernita: ora abbiamo un sacco di giocattoli inutilizzati da portare ad un mercato dell’usato. Sono sicura che il messaggio che passerà attraverso questa scelta sia importante: "un gioco che a voi non serve piacerà sicuramente a qualche altro bambino e voi potete guadagnare qualche soldo che potrete utilizzare come meglio credete".

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