Le storie di Baby Bazar: la Befana

Venerdì 02 Gennaio 2015

Circa 2000 anni fa, racconta questa storia, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, tre potenti Magi provenienti dall’Oriente, fecero visita a Gesù per offrirgli in dono oro, incenso e mirra. La conoscete questa storia? E che c’entra questa storia con la Befana, mi sono sempre chiesta?

La notizia della nascita del Messia si era sparsa in tutto il mondo. Tutti vedevano la stella nel cielo e volevano raggiungere il figlio di Dio nella cittadina in cui era nato, Betlemme. Era giunta la notizia anche all’orecchio di alcuni potenti re d’Oriente, uomini giusti e molto saggi, conoscitori delle scienze e dell’astronomia che avevano visto nel cielo il segno di un evento straordinario.

Fu così che decisero di mettersi in cammino seguendo quella luminosa stella nel cielo. Dopo giorni di cammino, giunsero in un villaggio tanto piccolo e sperduto, che il suo nome è stato dimenticato nei secoli e bussarono alla porta di una piccola casupola ai margini di questo paesino per chiedere ospitalità e riparo dal freddo. Gli aprì la porta una vecchina, vestita di poveri stracci, tutta raggrinzita.

Una volta che si furono riscaldati e rifocillati, spiegarono alla vecchina che stavano andando a rendere omaggio al Figlio di Dio, appena nato a Betlemme, e la invitarono a seguirli. Lei però rifiutò. Era troppo vecchia per affrontare un viaggio così lungo. I Re magi ripartirono alla volta di Betlemme.

Dopo un po’ la vecchina si rese conto di aver sbagliato a rifiutare la loro offerta e decise di seguirli, ma non riuscì a raggiungerli. Fu così che iniziò a bussare di casa in casa, portando con sé un sacco di doni e dolci per Gesù, e lasciando questi doni ai bambini, nella speranza che uno di loro fosse proprio il figlio di Dio.

Passarono i giorni e nessuno ricordava più la nascita del Messia, la stella era scomparsa, ma la vecchina non si arrese mai e continuò a sfornare i suoi biscotti e portarli a tutti i bambini. Da allora la Befana torna ogni anno e lascia i dolciumi nelle calze dei bimbi bravi, carbone per i bimbi monelli per spronarli a comportarsi meglio.

Ma andando oltre la tradizione cristiana, anticamente l’Epifania era una festa pagana, la fine delle festività del solstizio d’inverno. Il rito dell’Epifania è connesso, nelle culture contadine antiche, alla fine dell’inverno e di un anno che ora è pronto a rinascere, insieme alla natura.

La Befana era una strega benevola che abitava nel bosco, lontana dai centri abitati, vicino alle carbonaie, per questo il dono per i bimbi monelli era proprio il carbone. L’aspetto della Befana, una figura che richiama le divinità femminili e terrene pagane, raffigura, con il suo aspetto vecchio e logoro, l’anno che si chiude. La Befana porta in dono dolciumi e golosità per i più meritevoli che possono godere del loro duro lavoro in attesa di tornare nei campi, mentre per gli altri resta solo il carbone, utile solo a riscaldarsi durante il rigido inverno.

Un’altra tradizione, sopravvissuta fino ai giorni nostri, consisteva nel bruciare un pezzo di legno, rappresentante la ‘vecchia’ (simbolo d Madre natura) che alla fine dell’anno era una comare secca da bruciare, una sorta di esorcismo per dimenticare le privazioni dell’inverno. In molte zone dell’Italia nord-orientale nella notte tra il 5 e il 6 gennaio si brucia la ‘vecia’, un falò con una sagoma indistinguibile e secondo le tradizioni il vento che porterà con sé fumo e faville indicherà come sarà il nuovo anno.

Una tradizione antica dunque, molto più di quanto immaginiamo, che vive ancora oggi in modi diversi un po’ in tutta Europa. E voi? Come festeggerete l’Epifania? Passerà la Befana a casa vostra? E cosa porterà?

La Befana vien di notte/con le scarpe tutte rotte/con le toppe alla sottana: /viva, viva la Befana!



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