Anticipo scolastico: perché sono contraria

Lunedì 12 Gennaio 2015

Gennaio, tempo di iscrizione alla scuola elementare. Samuel è nato a gennaio 2010, e come tale si è presentata la possibilità di mandarlo alla primaria con un anno di anticipo. Sebbene non ho avuto dubbi a mandarlo alla materna un anno prima (per una serie di motivi condivisibili o no, tra cui, hanno influito molto la sostanziale riduzione dei costi e la presenza della sorella nella classe vicina alla sua), non lo manderò a scuola in anticipo. Non mi sembra pronto, e, non ultimo non è una scelta che condivido per una serie di motivi.

1. Non credo che sia un anno perso. Anzi è un anno in più investito a giocare, a rafforzare le cose che sa fare, un anno in più per raggiungere una maggiore consapevolezza di se è delle sue capacità. Un anno in più passato a rotolare per terra, se è questo che vuole fare.

2. Stare seduti per 8 ore al giorno è pesante. E se è vero che in prima si gioca parecchio è anche vero che le cose da imparare sono tantissime. E se imparare numeri e lettere è tutto sommato semplice, ci sono concetti non altrettanto immediati: come il stare seduti al banco durante le spiegazioni, ascoltare la maestra senza interrompere fare le cose che vengono richieste entro determinati periodi di tempo.

3. Si impone ad un bambino una maturità cognitiva ed emozionale che a cinque anni ancora non c'è. Anche se un bambino sa leggere e scrivere, è pur sempre un bambino di 5 anni e la scuola è molto altro, non solo numeri da imparare e lettere da ripetere.

4. Si mette un bambino davanti ad una responsabilità che non è in grado si gestire. Potrebbe sentirsi inadeguato, a scuola si troverebbe a confrontarsi con bambini di un anno più grandi di lui, non è una cosa semplice, e ne nel gioco questa differenza può non notarsi a livello di apprendimento si può creare un abisso. Il programma da seguire è uno e poco si adatta alle esigenze del singolo.

5. Andare a scuola significa aver imparato a fare in autonomia tutta una serie di cose che esulano dal campo scolastico: andare in bagno da soli, allacciarsi le scarpe e la giacca, ricordare i quaderni e i libri per il giorno dopo, saper tenere d'occhio le proprie cose per non perdere matite e pennarelli, tagliare e incollare... Tutte cose che vengono apprese durante l'ultimo anno di materna.

6. Le attività del mattino e quelle extrascolastiche seguirebbero due percorsi diversi, Attività sportive o catechesi (per chi la fa) verrebbero svolte non con i propri compagni di classe ma con quelli della classe inferiore.

7. Un bambino può annoiarsi alla materna è vero. Ne so qualcosa, Samuel qualche mese fa si annoiava e parecchio, se ne stava seduto sulla sedia e non giocava con nessuno, ne abbiamo parlato con le maestre, ne abbiamo parlato con lui, ne abbiamo parlato con chiunque e abbiamo risolto. Alla materna, non pensando di mandarlo alle elementari.

8. E se non riesce a seguire il programma? Perché far carico di questa responsabilità un bambino così piccolo?

Ci sono tantissimi motivi per cui si potrebbe decidere di mandare a scuola un bambino nato a gennaio o febbraio (e anche marzo e aprile) ma io non riesco a condividerne nessuno. Penso che ci siano effettivamente dei bambini che possono andare a scuola prima ma sono l'eccezione, sono pochi, adesso pare che sia la regola.

Il tempo passato a giocare non ritorna, si è sempre in tempo per andare a scuola, ma il tempo dei giochi spensierati, delle corse, delle giornate passate solamente a giocare e crescere non ritorna più.


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.